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sabato 06 settembre 2025

DISINCANTATO — il Blog di Adolfo Santoro

Adolfo Santoro

Vivo all’Elba ed ho lavorato per più di 40 anni come psichiatra; dal 1991 al 2017 sono stato primario e dirigente di secondo livello. Dal 2017 sono in pensione e ho continuato a ricevere persone in crisi alla ricerca della propria autenticità. Ho tenuto numerosi gruppi ed ho preso in carico individualmente e con la famiglia persone anche con problematiche psicosomatiche (cancro, malattie autoimmuni, allergie, cefalee, ipertensione arteriosa, fibromialgia) o con problematiche nevrotiche o psicotiche. Da anni ascolto le persone in crisi gratuitamente perché ritengo che c’è un limite all’avidità.

Un mondo condiviso a misura di bambino

di Adolfo Santoro - sabato 06 settembre 2025 ore 08:00

Buddha, Gesù e Jung ci insegnano, come altri saggi del resto, che esistono due fondamentali fasi nel percorso della vita di un individuo: nella prima parte si impara ad avere il minimo essenziale per vivere, nella seconda parte si impara a morire.

La stessa maturazione dovrebbe avvenire nel mondo condiviso, ma questa maturazione, sia nell’individuo che nel mondo sociale, è bloccata già nella prima fase: ne consegue che il conflitto interiore irrisolto diventa poi conflitto esteriore aprendo la strada al bullismo e alla guerra.

Occorre, allora, iniziare ad imparare il sano egoismo, ad avere cioè il minimo essenziale per vivere, per aprirsi poi al sano altruismo proprio della seconda parte della vita.

Gli individui malati costruiscono una società malata fin nelle sue fondamenta, che non può fornire un contesto di sostegno alla crescita del Bambino futuro.

Il Bambino, a meno che non abbia mantenuto sano il rapporto con l’Origine misteriosa della Vita, non può fare altro che ammalarsi, nella mente prima che nel corpo, in modo da attuare il programma di morte che ha finito per condizionare la sua esistenza. E il programma di Morte non può che portare alla morte dell’individuo e del mondo condiviso: la Morte diventa allora la liberazione dalla sofferenza di una vita infelice.

Se le cose stanno così, occorrerebbe che uno Shiva distruttore distruggesse il passato dopo aver imparato dai suoi errori, in modo da lasciare spazio al futuro, che riscriva la storia personale non dal punto di vista dei problemi, ma dal punto di vista delle soluzioni.

Proprio a questo serve un percorso psicoterapico ben fatto: ripercorrere le varie tappe della propria crescita individuale, in modo da guarirlo e da trasformarlo da ciò che è stato a ciò che sarebbe potuto essere.

La riscrittura del Passato operata da un Genitore fermo e amorevole, che interpreta il suo passaggio sulla Terra come quello di un Testimone bambino, diventa allora essa stessa già Futuro.

E, se questa riscrittura è effettuata in modo condiviso, allora avviene la guarigione del mondo condiviso, agita da individui guariti. Aiutare, allora, il Passato, costruito da adulti insicuri del loro rapporto con la materia, a morire, diventa il fondamento per la costruzione di un mondo condiviso a misura di Bambino.

Le tappe di questa decostruzione sono chiare e sono quelle già programmate dalla Vita fin dall’Origine.

La prima tappa è la Genitorialità fin dalla concezione: solo una sana coppia coniugale può scegliere una sana Genitorialità e concepire il sano Bambino. L’impeccabilità di questa fase permette l’emergere del Testimone interiore, proprio di una sessualità agita con fermezza e amore.

La seconda tappa è la gravidanza e il primo anno di vita, in cui la funzione paterna protegge la coppia madre-figlio.

La terza tappa è la prima separazione di madre e figlio, che avviene, all’interno del contesto sicuro costruito dal Padre, nel secondo anno di vita.

La quarta tappa è l’esplorazione del Bambino, all’interno del contesto sicuro e amorevole, tra i tre e i cinque anni. Questa esplorazione si perfeziona nella scoperta del valore della solitudine, che è la porta per la creatività, e nella possibilità di condividere la solitudine e la creatività con altri Bambini soli e creativi.

La quinta tappa è la costruzione, tra i sei e gli otto anni, del rispetto per la propria ed altrui diversità all’interno del gruppo di pari.

La sesta tappa è la finestra dei nove anni, la pre-adolescenza, in cui il genitore dello stesso sesso del bambino, con la collaborazione del genitore dell’altro sesso, mette a nudo gli errori del proprio passato e le soluzioni finora trovate, in modo che il pre-adolescente possa aprirsi ad immaginare una sessualità fondata sul rispetto e sull’amore e possa aprirsi ad immaginare nuove soluzioni più attuali rispetto alla Vita che cambia e si evolve continuamente.

La settima tappa è l’adolescenza in cui il giovane possa sperimentare, senza farsi male, le maschere che il contesto gli propone.

L’ottava ed ultima maschera consiste nel lasciar andare ogni maschera, come Shiva il distruttore, diventando quello di questo momento da ora in poi.

Per ogni tappa che ho descritto c’è un linguaggio, quello del Padre Nostro, che comprende alcune affermazioni che il Genitore interiore dovrebbe poter dire al proprio Bambino interiore ed esteriore come sostegno per una sana crescita. Ma il linguaggio del Padre Nostro può essere solo accennato: può essere ben espresso solo nei contesti faccia a faccia.

La co-evoluzione tra Bambino e mondo condiviso porta alla costruzione di un mondo condiviso guarito. Ma la decostruzione dell’individuo e del mondo condiviso richiede tempo e pazienza, richiede più generazioni. C’è ancora il tempo prima che il mondo condiviso muoia come i bambini di Gaza?

Non lo so. Posso solo immaginare come potrebbe diventare la storia se da ora in poi ognuno, invece di essere affascinato da un mondo condiviso malato, ascoltasse il sussurro della Terra ad ogni nascita di bambino:

Respira tranquillo – Io ti regalo aria pulita e fresca, senza fumo né veleno.

Bevi e cresci – Ti offro acqua chiara e buona, che sgorga dalle fonti e scivola nei ruscelli.

Nutriti con gioia – Ti preparo frutti dolci, pane caldo e cibi che ti fanno forte e felice.

Gioca e ridi – Ti lascio spazi sicuri, prati, piazze e cortili dove correre, inventare e sognare.

Impara e scopri – Ti apro scuole e libri, perché la curiosità è la tua vera magia.

Cammina nella pace – Qui non ci sono bombe né armi: i bambini devono crescere con carezze, non con paura.

Siamo tutti uguali – Non importa il colore della pelle, la lingua o la religione: ogni bambino vale come l’altro.

Ti ascolto – Le tue parole contano, i tuoi sogni guidano il futuro: parlami, io ti seguirò.

Ti proteggo – Nessun bambino deve lavorare, soffrire o subire violenza: l’infanzia è sacra.

Ti dono il futuro – Tutto quello che faccio oggi, lo faccio pensando al domani che tu abiterai. 

Adolfo Santoro

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