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Attualità giovedì 03 giugno 2021 ore 13:14
Lavoratori del Serristori si appellano ai sindaci
Il sindacato Cobas ha richiesto un incontro urgente con i primi cittadini del Valdarno fiorentino per un confronto sulle scelte regionali e aziendali
FIGLINE INCISA — “Come sindacato Cobas P.I. della USL Toscana Centro ci risulterebbe che da parte dei Sindaci del Valdarno Fiorentino non sia stato ancora sottoscritto il piano presentato dall’Assessore regionale alla Sanità. E che gli stessi Sindaci non abbiano ancora condiviso con la direzione generale della Usl Toscana Centro il piano di chiusura estiva, per cui siamo a richiedere un incontro urgente a tutti i sindaci per un confronto di merito sulle scelte a regionali e aziendali, che a nostro parere non tengono al centro i reali bisogni sanitari e di salute della popolazione, la tenuta del servizio sanitario territoriale e ospedaliero pubblico, le lunghe liste di attesa e la salvaguardia dei diritti dei lavoratori”. Questo in sintesi il contenuto di un documento firmato da Domenico Mangiola, Valentina Fontanelli, Lorenzo Sgherri (Delegati Rsu Cobas P.I. Usl Toscana Centro) Andrea Calò (Esecutivo Nazionale Federazione Cobas P.I.) con il quale il sindacato di base si rivolge ai sindaci Mugnai (Figline Incisa), Lorenzini (Rignano sull’Arno) e Giunti (Reggello) nel tentativo di scongiurare il piano presentato il 21 maggio dall’Assessore Regione Toscana “A suo dire – precisano i Cobas - condiviso dai Sindaci dei Comuni di Figline Incisa, Reggello, Rignano sull’Arno e dalla ASL Toscana Centro, circa la ripartenza del presidio ospedaliero Serristori post covid”.
La scorsa settimana Ii sindacato di base ha chiesto all’Assessore Regionale alla sanità e ai Sindaci del Valdarno Fiorentino di rivedere tali scelte sul futuro del Serristori “non condividendo per le motivazioni sostenute in tutti questi anni la: soppressione del Pronto soccorso H24 in Punto di Primo Soccorso (PPS) a gestione del 118 in un territorio ad alta densità abitativa come è l’area del Valdarno fiorentino, della sub intensiva; il mancato adeguamento delle dotazioni organiche per le funzioni da assolvere, la creazione di un team unico di medici di medicina generale, chirurghi, ortopedici e anestesisti che si è dimostrato negli anni come questo modello organizzativo questo favorisca esclusivamente il presidio Osma, motivo per il quale abbiamo chiesto personale vincolato come sede di servizio al presidio Serristori e il declassamento della Medicina B per la quale si prospetta una area di degenza a gestione dei medici di famiglia”.
Il 26 maggio 2021 l’azienda USL Toscana rimodulato unilateralmente l’offerta sanitaria per i cittadini del Valdarno fiorentino “utilizzando – dicono i Cobas - strumentalmente le ferie programmate dei lavoratori e disponendo la non sostituzione degli operatori sanitari andati in pensioni e dei rimanenti il trasferimento coattivo in altre sedi aziendali”. Da ciò è scaturita la proclamazione dello stato di agitazione promosso sindacato Cobas P.I. per il piano di rilancio presentato dall’Assessore Regionale del quale era stata chiesta la modifica, e “per le scelte aziendali della direzione generale della USL Toscana Centro che vanno sempre e unicamente nella direzione di falso potenziamento, riduzione dei servizi, reparti e attività dell’offerta sanitaria e in altri in provvedimenti di chiusura”.
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