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Attualità sabato 31 ottobre 2020 ore 17:30

Ps del Serristori chiuso, tutti alla Gruccia?

L’ospedale figlinese diventa centro Covid e sospende il Pronto Soccorso: i pazienti del Valdarno fiorentino potrebbero venire dirottati al monoblocco



VALDARNO — I cittadini di Figline, Incisa, Rignano, Reggello e dei centri minori del Valdarno fiorentino – in caso di necessità – a quale Ps si rivolgeranno, a quale ospedale saranno accompagnati dal 118 ora che il pronto soccorso dell’ospedale Serristori è stato chiuso?

È quello che si stanno chiedendo molti valdarnesi dopo che, ieri, è stata annunciata la sospensione dell’attività del reparto a seguito della decisione della Asl Toscana Centro di destinare il presidio sanitario figlinese a punto Covid.

Non solo, anche la politica si sta ponendo la stessa domanda. La prima a farlo ufficialmente è Giorgia Arcamone esponente di opposizione (Gruppo misto) nel consiglio comunale di Figline-Incisa. Commentando su facebook l’intervento della sindaca Mugnai sul Serristori, la consigliera le chiede: “ha valutato con la Asl che, solo per il periodo emergenziale, l’Hub di riferimento per il PS sia la Gruccia (no Covid per ora) anziché Osma (ospedale Covid)?”. Ovvero: le persone saranno smistate verso l’ospedale valdarnese o verso quello fiorentino di Ponte a Niccheri?

La faccenda non è di poco conto proprio alla luce dell’emergenza sanitaria. Chi risiede nella parte fiorentina della vallata e avesse bisogno di un urgente intervento medico dovrebbe, per legge, venire portato dai mezzi del 118 all’ospedale più vicino che – non essendo il Serristori più disponibile – a questo punto sarebbe il monoblocco di Montevarchi, più rapidamente raggiungibile rispetto agli ospedali fiorentini come quello del Santa Maria Annunziata a Ponte a Niccheri. I pochi chilometri di distanza tra i paesi valdarnesi renderebbe l’ospedale della Gruccia più comodo anche per chi è nelle condizioni di recarsi al Ps autonomamente senza l’intervento dell’ambulanza. Ma non è solo una questione di comodità e di velocità nell’arrivare in tempi rapidi al pronto soccorso. Quello di Montevarchi è un ospedale no-Covid ed è meno frequentato di quelli del capoluogo toscano: aspetti, questi, che riducono notevolmente la possibilità di contagi e che sono quindi “rassicuranti” per i potenziali pazienti valdarnesi.

C’è però un altro punto da tenere in considerazione. Il pronto soccorso della Gruccia è nelle condizioni – organizzative, mediche e tecniche - di ricevere un ulteriore (e finora imprevisto) flusso di persone provenienti dal vicino Valdarno fiorentino?

E le due Asl (Toscana Centro e Sud Est competente sul monoblocco del Valdarno aretino) hanno preso in considerazione il nuovo scenario che si è posto con la chiusura del pronto soccorso del Serristori? Hanno concordato un piano per far fronte a questa nuova situazione che riguarda l’intera vallata?


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