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Attualità mercoledì 21 ottobre 2020 ore 17:15

Covid, l’Asl replica a tutte le accuse di Chiassai

Antonio D'Urso direttore generale Asl Toscana Sud Est
Antonio D'Urso direttore generale Asl Toscana Sud Est

Il dg D’Urso: “Discredito contro chi è impegnato in prima linea. La battaglia contro il virus si vince con comportamenti solidali”



MONTEVARCHI — “La sindaca di Montevarchi, nell’attribuire alla Asl responsabilità che non ha, crea un clima di sfiducia verso la sanità pubblica che in questo momento di emergenza nazionale è un fatto gravissimo a fronte del tangibile impegno di tutti i professionisti dell’azienda nel governo di una epidemia di proporzioni importantissime”.

La replica del direttore generale della Asl Toscana Sud Est, Antonio D’Urso, non si è fatta attendere.

Il dg dell’azienda sanitaria ha risposto con una nota alle affermazioni del sindaco di Montevarchi (vedi articolo collegato) che ha accusato la Asl di aver abbandonate le famiglie in isolamento e di scarsa collaborazione con il Comune nell’affrontare l’emergenza Covid. Considerazioni che hanno portato Silvia Chiassai a scrivere al Prefetto “affinché la Asl organizzi la sanità territoriale in maniera efficace ed efficiente dando risposte immediate”.

A questa presa di posizione del primo cittadino, D’Urso ha controreplicato: “Rimango disponibile evidentemente ad un confronto con il Prefetto di Arezzo. Confermo che ritengo irrinunciabile un lavoro condiviso tra Asl e Comuni ma, ovviamente ad alcune condizioni che ruotano attorno al rispetto, sia della verità che delle persone”.

“La battaglia per contrastare la diffusione del Covid – commenta il dg - può essere vinta solo con comportanti efficienti, solidali, innovativi e coraggiosi. Dispiace constatare che ci sono alcuni amministratori pubblici che si sottraggono a questa logica e che fanno la scelta della contrapposizione, dello scontro, del municipalismo e del non rispetto dei professionisti della sanità che stanno operando in condizioni difficilissime. Scelta che porta discredito a chi è impegnato in prima linea nella battaglia contro il Covid. Scelta che porta alla improbabile battaglia di valorizzare esclusivamente il proprio operato a danno di quello di tutti gli altri. Scelta che porta alla divisione nella comunità locale e che non reca alcuna utilità alle persone che tutti quanti siamo chiamati a tutelare”.

Il direttore generale della Asl ha anche risposto punto per punto, tema su tema, a tutte le critiche avanzate dal sindaco del centro valdarnese.

Per quanto riguarda il macchinario per i tamponi donato all’ospedale della Gruccia grazie a una raccolta fondi dei cittadini e poi ritirato dalla Asl, D’Urso ha spiegato che “il macchinario decantato dalla sindaca si è rivelato non utilizzabile perché forniva risultati non affidabili. E ciò per decisione non solo della Asl Tse ma anche della Regione Toscana che ha ritirato lo strumento su tutto il territorio regionale”.

Il sindaco aveva poi affermato che nella scorsa primavera “quando gli operatori sanitari non avevano neanche i dispositivi di sicurezza, (dalla Asl) hanno impedito loro di accettare le mascherine gratuite prodotte secondo i criteri previsti”. D’Urso a riguardo ha sottolineato che “Le mascherine messe a disposizione durante l'emergenza di primavera non erano certificate. Impossibile, quindi, da parte dell'Asl utilizzarle in un ambito, quello sanitario e ospedaliero, che richiede la massima attenzione”.

Altro argomento di discussione i test sierologici messi a disposizione gratuitamente dal Comune e riservati agli studenti di Montevarchi.

“Per quanto riguarda gli alunni contatti di caso, il tampone naso faringeo è obbligatorio ed è eseguito direttamente dalla Asl per la cui analisi vengono utilizzate le tecnologie presenti in Laboratorio. Il test sierologico di cui scrive la Sindaca non è un esame che può essere utilizzato per i compagni di classe del caso. La sindaca deve evitare di fare confusione tra i due test (comunemente detti "rapidi").

La sindaca è ovviamente libera di far eseguire i test sierologici ai cittadini di Montevarchi come test di screening. Ma chi legge la risposta del test? Ricordo che la lettura del risultato del test (come di qualunque altro esame sanitario) deve essere da personale esperto per evitare errori nella lettura come considerare una persona negativa che invece è positiva”.

Infine, per quanto riguarda la tempistica delle informative ufficiali dell’azienda sanitaria a sindaci e Comune, D’Urso ha precisato: “Quanto alle comunicazioni della Asl Tse ai sindaci, la sindaca sa bene che la Regione Toscana su proposta del Dg della Asl Tse ha autorizzato una sperimentazione sul flusso dei dati per cui a breve i sindaci avranno attraverso la consultazione del portale regionale un quadro puntuale ed in tempo reale rispetto alla situazione attuale aggiornata alle 8 del mattino. E, in ogni caso, le informazioni diffuse dalla Asl Tse nel bollettino quotidiano in forma anonima e sintetica vanno prima ai sindaci e poi ai media”.


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