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Attualità martedì 02 febbraio 2021 ore 11:51

Discarica, è guerra aperta tra Provincia e Regione

Monni e Chiassai
L'assessore regionale Monni e il presidente della provincia di Arezzo Chiassai

Podere Rota, controreplica di Chiassai all’assessore Monni: “Offende i Comuni che hanno detto no all’ampliamento. Firenze cosa vuole davvero?”



VALDARNO — L’assessore regionale all'ambiente Monni aveva definito, giorni fa, “inqualificabili le parole di Chiassai” che aveva giudicato “incoerente” la posizione della Regione riguardo l’ipotesi di ampliamento della discarica di Podere Rota contro cui si sono espressi la Provincia di Arezzo e la maggior parte dei Comuni dell’area Ato Sud.

Ora Chiassai - presidente dell’ente aretino e sindaco di Montevarchi – ribatte dicendosi sconcertata dalle parole di Monni: “Ho trovato imbarazzanti le sue dichiarazioni, non certo adeguate al ruolo che rappresenta e che invece di rispondere nel merito su Podere Rota, sposta sul piano personale e partitico la questione, con la grave accusa di “becerismo” rivolta a me e ai territori finalizzata ad “una propaganda di basso livello tipica di alcune campagne elettorali”, insinuando addirittura che tale atteggiamento appartenga ad una certa parte politica”.

Lo scontro tra Provincia di Arezzo e Regione ormai è aperto e pare andare aldilà delle questioni puramente istituzionali sconfinando sulle accuse personali.

Il dibattito verte su una questione delicata e complessa scatenato nell’autunno scorso dalla notizia che il gestore dell’impianto di smaltimento dei rifiuti di Terranuova aveva presentato richiesta di ampliamento alla Regione, quando in realtà per quell’impianto era da tempo prevista la chiusura a fine 2021.

La Regione Toscana sta valutando il progetto presentato da Csai: come ha spiegato Monni l’ente “può solo sottoporre il progetto ad un’attenta valutazione tecnica che ne verifichi ogni aspetto ai fini del possibile rilascio dell’autorizzazione. Non si tratta di scelte discrezionali ma di precise procedure disciplinate da norme nazionali e regionali” aveva aggiunto l’assessore accusando Chiassai di “scarsa conoscenza della materia”.

Ma Chiassai insiste: “La richiesta che faccio e così tanto scandalizza e forse rompe le uova nel paniere di una certa sinistra è quella di conoscere chiaramente ed inconfutabilmente - sia da parte della Provincia, che rappresento, sia da parte dei comuni in ambito Ato che si sono chiaramente pronunciati contro ogni prosecuzione dell’attività della discarica del Podere Rota - quali siano le effettive volontà della Regione Toscana in materia. Chiediamo di sapere se la Regione intenda realmente difendere nei fatti, più che con le parole, il territorio aretino rispettando le sue stesse direttive che sin dal 2014 richiedono ai territori di attivarsi per la chiusura delle discariche. C’è o non c’è questa volontà di far rispettare quanto la Regione ha deliberato? C’è o no – aggiunge il presidente della Provincia di Arezzo - la volontà di ascoltare i cittadini che da anni stanno sopportando sulla loro pelle le oltre centomila tonnellate di rifiuti che provengono dalla provincia di Firenze in primis? Vorrei ricordare all’assessore che si scandalizza di queste mie richieste, che la provincia aretina ed i suoi comuni, a parte un solo evidente caso di conflitto di interessi (il riferimento è al comune di Terranuova su cui insiste la discarica, ndr), si sono adeguati alla linea di indirizzo data per raggiungere la richiesta di autosufficienza in materia di smaltimento dei rifiuti”.   


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