Questo sito contribuisce alla audience di 
QUI quotidiano online.  
Percorso semplificato Aggiornato alle 17:54 METEO:MONTEVARCHI18°  QuiNews.net
Qui News valdarno, Cronaca, Sport, Notizie Locali valdarno
giovedì 28 marzo 2024
Tutti i titoli:
corriere tv
Biden: chi protesta per Gaza «ha ragione»

Attualità martedì 23 marzo 2021 ore 15:13

Simona: “Noi a rischio Covid e senza vaccino”

Simona Ferrini
Simona Ferrini

Titolare di un supermercato denuncia la situazione dei commercianti alimentari: “Siamo invisibili, la nostra non è una categoria prioritaria”



SAN GIUSTINO VALDARNO — Non sono medici, ma si prendono cura di tante persone. Ogni giorno. In quasi trent’anni di lavoro di gente ne hanno incontrata tanta, hanno visto i bambini diventare grandi e i grandi invecchiare.

Come i dottori, a volte vanno anche a domicilio per dare una mano a chi vive un momento di fragilità anche per colpa del Covid e non può uscire di casa. Hanno imparato a indossare la mascherina, igienizzano le mani e tutto quello che toccano, ma non sono infermieri.

Hanno sempre lavorato in questo lungo anno di pandemia, mettendosi in gioco e a rischio. Ma per loro il vaccino non c’è ancora. Non sono una categoria prioritaria. Lo ricorda e lo denuncia Simona una dei due titolari del supermercato Carrefour aperto a San Giustino nel ‘93. Un negozio di alimentari alle porte di Loro Ciuffenna che vende pane, frutta, carne, verdura e anche piatti pronti. Un riferimento per la gente del paese e per quella dei dintorni, gente che passa dal market di via Petrarca o a cui viene portata la spesa a casa. Contatti quotidiani che il vaccino potrebbe tutelare.

Simona Ferrini lo spiega – tra amarezza e rabbia – in una lettera aperta che in questi tempi moderni prende la forma del post.

“Sono Simona Ferrini e sono una dei tanti commercianti che lavorano (tra i pochi fortunati che fino ad oggi ha sempre lavorato) con pochi dipendenti nei supermercati di vicinato. No, non siamo esposti tanto quanto medici o infermieri, ma stiamo in mezzo alla gente per 12 ore al giorno. Siamo esposti al rischio di ammalarci, direi da più di un anno, esposti ad alto rischio ma siamo invisibili. Contribuiamo ad aiutare la popolazione del luogo facendo consegne a domicilio ai Covid, a chi ha paura di uscire perché fragile o a chi ha semplicemente è anziano e solo. Si fa ma non si dice non va più bene visti i risultati, tutto è dovuto perché ciò che facciamo contribuisce a mantenerci” aggiunge Simona orgogliosa dei suoi cinque dipendenti a cui si è aggiunto da qualche mese anche un collaboratore diversamente abile. Una vera squadra in trincea.

“E il rischio che corriamo? Il prezzo che potremmo pagare è alto, dal punto di vista della salute e economico. In questa ultima ondata molti nostri colleghi si sono ammalati, così hanno cessato di prestare un servizio indispensabile, visto che trattiamo generi di prima necessità! I vaccini per noi non sono ancora previsti, a quanto pare non siamo una priorità".

"Eppure – conclude Simona - oggi vediamo tante categorie che hanno precedenza nella lista delle vaccinazioni, categorie che hanno un rischio molto più basso del nostro. Siamo i dimenticati ma gli unici che avendo lavorato, saranno in grado di pagare le tasse che serviranno, come in un ciclo vitale, a ripartire. Siamo piccole realtà, ma siamo tanti, tantissimi e non dimenticheremo il posto che ci è stato dato, quello degli ultimi”.


Se vuoi leggere le notizie principali della Toscana iscriviti alla Newsletter QUInews - ToscanaMedia. Arriva gratis tutti i giorni alle 20:00 direttamente nella tua casella di posta.
Basta cliccare QUI

Tag
Iscriviti alla newsletter QUInews ToscanaMedia ed ogni sera riceverai gratis le notizie principali del giorno