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Attualità lunedì 06 aprile 2020 ore 16:18

La ripartenza dei trasporti e le tariffe più care

Qualche giorno prima del "lockdown" i Democratici e Progressisti chiedevano di risolvere subito la questione dell’abbonamento più caro rispetto al Miv



REGGELLO — “Un abbonamento annuale studenti Isee per andare a scuola a Montevarchi, con la Miv costa 200 euro, mentre con Acv Busitalia costa 400 euro”. È questo l’esempio lampante testualmente riportato nella mozione che i Democratici e Progressisti hanno presentato al sindaco di Reggello, qualche giorno prima che scattasse il lockdown. Una questione, quella delle differenti tariffe tra i pendolari del Valdarno fiorentino e quelli del Valdarno aretino, che si ripresenterà al momento in cui finiranno le restrizioni dovute all’epidemia di Coronavirus.

Il documento predisposto dalla formazione politica di maggioranza di Reggello, ripercorreva tutta la complessa vicenda del Tpl (Trasporto pubblico locale), a cominciare dalla travagliata gara regionale per l’affidamento del servizio, che dal 2016 si è conclusa - tra vari ricorsi e “contratti ponte” - con la sentenza del Consiglio di Stato del dicembre 2019, favorevole alla scelta operata dalla Regione.

Nel frattempo su iniziativa della Città metropolitana di Firenze era nato l’affidamento del servizio per il cosiddetto “Lotto debole” che per quanto riguardava l’ambito “Valdarno-Valdisieve” prevedeva una percorrenza annua di circa 1.040.000 chilometri.

La brutta sorpresa è arrivata quando la Regione Toscana, insieme ai comuni del Valdarno aretino, ha istituito un nuovo servizio di mobilità sperimentale denominato Miv (Muoversi in Valdarno) applicando di fatto una tariffazione urbana che ha portato- è scritto nella mozione -“una disparità di spesa fra pendolari (studenti e lavoratori) che percorrono stesse distanza chilometriche, ma con diversa tipologia e servizio”.

Inevitabili quindi le proteste degli utenti del Valdarno fiorentino. Proteste che avevano portato ad una raccolta firme da parte di pendolari e genitori rivolta ai Comuni di Reggello e Figline Incisa. Subito dopo era arrivata alle Amministrazioni comunali anche un’istanza del difensore civico della Toscana, Salvatore Mancuso, nella quale venivano richieste “informazioni aggiuntive e le motivazioni di tale differenza di trattamento tariffario tra Miv e altri gestori Tpl”.

Qualche mese fa i Comuni interessati hanno risposto al difensore civico, che l’istanza “deve essere rivolta alla Regione Toscana in quanto soggetto competente per Miv e Acv e le relative tariffe”, ma la questione è finita lo stesso sui banchi del consiglio comunale, con i Democratici e Progressiti che ora chiedono al loro sindaco Benucci “Di valutare le azioni d intraprendere di concerto con la Città Metropolitana e la Regione Toscana, al fine di affrontare nella sua completezza l'importante tema dell'integrazione ed equità tariffaria”.


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