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giovedì 28 marzo 2024

LA STORIA SIAMO NOI — il Blog di Mario Mannucci

Mario Mannucci

MARIO MANNUCCI - Giornalista e scrittore storico, racconta di Pontedera e della Valdera dai tempi antichi ai giorni nostri con un linguaggio comprensibile a tutti evidenziando "segreti", personaggi e storie che hanno caratterizzato il territorio

​Un fiorino... Pagate o restate sull'altra sponda

di Mario Mannucci - venerdì 03 aprile 2015 ore 10:18

Qualcuno, spero, si ricorda di Roberto Benigni e Massimo Troisi in vesti rinascimentali che inseguendo Cristoforo Colombo per impedirgli di scoprire l'America dovettero pagare tre volte "un fiorino" per passare col barroccio un borgo provvisto di dogana. ('Non ci resta che piangere' 1985, con Benigni e Troisi anche in veste di registi). 

Ebbene: se oggidì un automobilista distratto, sognatore o inadeguato entra nel casello autostradale sbagliato e dunque deve tornare indietro e cambiare casello, magari sbagliando ancora, non deve pagare anche lui tre pedaggi? 

Cent'anni fa, quando le autostrade erano ancora da venire, si pagava invece per attraversare l'Arno "alla navetta"  - dove ora coesistono affiancati il nuovo grande ponte stradale in curva e quello soltanto pedonale perché inadeguato al moderno traffico - col ponte costruito nel 1840 da una società privata che si era quotata alla borsa granducale toscana per finanziare l'opera in concessione per cent' anni. Era un ponte solido e bellissimo, per qualcuno 'il ponte più bello costruito sull'Arno escluso quelli della città di Firenze' e durò fin quando nel 1944 lo abbatterono gli aerei americani impegnati nella battaglia dell'Arno contro i tedeschi e l'esercito repubblicano-fascista. 

Ma quanto costava nell' 800 usare quel ponte? Il tariffario era così vario tanto da rispecchiare un trattato di zootecnica e da occupare una tabella assai più minuziosa e corposa di quelle attuali. Dove i pedaggi autostradali, i biglietti per il treno, l'aereo, cinema o teatro hanno al massimo due o tre voci. 

Guardate invece tutte le voci del tariffario per il ponte sull'Arno a Limite, nell'Empolese, costruito anch'esso in quei tempi e riferimento attendibile anche per Pontedera: "Lire 0,005 per ogni pedone; lire 0,002 per ogni capo di bestiame caprino, pecorino o porcino; 0,007 per ogni capo di bestiame asinino, mulino, cavallino, bufalino, vaccino e per qualunque altro capo di bestiame quadrupede (elefanti compresi, verrebbe da dire...dire; ndr); 0,10 per ogni carretto a una ruota e suo conduttore; 0,30 per ogni barroccio, carro e legno qualunque a due ruote, tanto con carico di mercanzia quanto senza carico, che sia attaccato a un solo cavallo, mulo o altro animale, e porti un solo condottiero, e se calesse con un altro individuo; 0,45 se attaccato a due animali; 0,65 se a tre animali; 0,85 se a quattro animali; 0,15 per qualsiasi altro animale che vi sia attaccato in più; 0,45 per ogni carrozza o altro legno qualunque a quattro ruote attaccato a un solo cavallo o altro animale, sia vuoto, sia portante non più di tre persone compreso il cocchiere; 0,60 se con due cavalli sia vuota sia portante non più di quattro persone dentro e il cocchiere; 0,85 se con tre cavalli; 1,15 se con quattro cavalli.

Anche il cosiddetto ponte napoleonico sull'Era - dizione errata (pur se accettabile come ricordo e omaggio) perché quello costruito in marmo dal savoiardo ingegner Garella nel 1810 su mandato del governo napoleonico in Toscana e in Italia, fu abbattuto anch'esso dalla seconda guerra mondiale - era stato a pagamento nel medio evo e rinascimento. Ma erano ponti di legno, mentre l'onore del primo ponte in muratura privato e a pagamento della Valdera va probabilmente al borgo di Roglio. Dove a fine '700 il cardinal Gabriello Riccardi, padrone di Villa Saletta dove è sepolto nella chiesetta della Madonna della Rocca, fece costruire un ponte per facilitare l'attraversamento del torrente Roglio - che si chiama come il borgo oggi disabitato come Toiano - affluente dell'Era. 

I contadini delle grandi tenute Riccardi, che si estendeva da Pontedera fino a Chianni, non dovevano pagare, ma tutti gli altri sì. Questo ponte c'è ancora - consigliamo una facile visita - ed è stato restaurato di recente. Non si paga più e non si può traversare in auto ma accanto alla spalletta in riva destra c'è ancora, pur se in rovina, la casa del "guardia" al quale fino ai primi anni '60 del secolo bisogna dare il fiorino (in effetti le lire dell'Italia repubblicana) per evitare un viaggio più lungo attraverso il ponte di Capannoli.

Mario Mannucci

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