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Attualità venerdì 19 febbraio 2021 ore 14:14

Discarica, appello dei 7 sindaci del fronte del no

I sindaci Benini ,Cacioli, la vice Cellai (per Botti), Vadi, Chiassai, Degl'Innocenti e Neri

Incontro a San Giovanni per ribadire la comune contrarietà all’ampliamento di Podere Rota. Presentate alla Regione osservazioni tecniche e politiche



VALDARNO — In piedi e con la fascia tricolore. I sette sindaci dei Comuni del Valdarno che dicono no all’ampliamento della discarica di Terranuova sono compatti anche nella foto di rito a conclusione dell’incontro di questa mattina a San Giovanni durante il quale hanno spiegato la loro contrarietà al potenziamento di Podere Rota così come richiesto dal gestore dell’impianto – la società pubblico-privata Csai – alla Regione Toscana. 

Uno scatto simbolico che racchiude il senso di una posizione condivisa nel nome della tutela dell’ambiente e del futuro sostenibile della vallata: la Regione Toscana ascolti le istanze che vengono dalla vallata e il Comune di Terranuova (dove insiste la struttura e favorevole al suo ampliamento, vedi articolo collegato) torni sui suoi passi e non conceda le autorizzazioni per l’intervento. È il senso di questo loro ennesimo appello.

Che i primi cittadini di San Giovanni – ente capofila della contestazione – Montevarchi, Cavriglia, Bucine, Laterina-Pergine, Castelfranco-Piandiscò e Loro Ciuffenna fossero decisamente contrari al mantenimento in attività dell’impianto per lo smaltimento dei rifiuti di Terranuova (per il quale era già prevista la chiusura nel 2021) si sapeva: ognuno aveva già espresso separatamente l’opinione a nome della propria amministrazione e insieme avevano poi firmato una lettera aperta destinata alle associazioni di categoria del territorio perché appoggino la loro posizione. 

Oggi però c’è stato un ulteriore passo nel lungo e difficile cammino per impedire l’ampliamento di Podere Rota. I sindaci Vadi, Chiassai, Degl'Innocenti, Benini, Neri, Cacioli e Botti (rappresentato oggi dalla vice Nicoletta Cellai) hanno confermato la loro compattezza annunciando di aver già presentato le rispettive osservazioni riguardo il piano alla Regione Toscana a seguito dell’avvio del Provvedimento Autorizzatorio Unico Regionale (Paur) relativo al progetto di Csai di “adeguamento volumetrico della discarica per rifiuti non pericolosi di Casa Rota”.

Le osservazioni, che ogni ente ha trasmesso autonomamente, sono relative a valutazioni di carattere ambientale (in riferimento anche alla potenziale contaminazione messa in luce dalla relazione di Arpat), sanitario (dato che non esistono studi sulle conseguenze della discarica per la salute dei cittadini del Valdarno) e urbanistico.

Dopo aver ricordato la lunga storia dell’impianto i sindaci si sono appellati alla “democrazia nella distribuzione del disagio” come a dire, il Valdarno ha già dato, ora è il tempo del recupero del territorio e che altri si prendano le proprie responsabilità.

Entrando nel merito del progetto i primi cittadini hanno poi ricordato che Csai ha chiesto a Regione Toscana autorizzazione per “ampliare il sito destinandolo a discarica per rifiuti speciali non pericolosi. Il progetto, con un investimento di 24 milioni di euro, prevede un allargamento dei volumi attuali pari a 800 mila metri cubi che porterebbe ad intensificare il flusso dei rifiuti, provenienti da tutta la Regione e da tutto il territorio nazionale”. 

Numeri e richieste che mal si conciliano con quanto dichiarato a suo tempo proprio da Csai ovvero, riferiscono i sindaci “che il nuovo progetto sia necessario per l’esaurimento imminente dei volumi disponibili della discarica, facendo intendere che senza altri impianti disponibili sul territorio si rischi di far precipitare il Valdarno in una condizione di emergenza rifiuti. “Dunque, con il nuovo ampliamento – spiegano ancora i sindaci – il sito non avrà più una finalità pubblica, ma una finalità privata che, nei termini in cui è posta, potrebbe continuare all’infinito, richiedendo un nuovo ampliamento alla fine dei sei anni previsti da questo progetto (2022-2027)”.

Non è mancata una frecciatina alla Regione Toscana che ha spiegato – tempo fa – come il suo giudizio sul progetto presentato da Csai sarà solo tecnico come si prevede in questi casi.

Ma i sette sindaci del Valdarno hanno presentato anche osservazioni di carattere politico (non va dimenticato che la maggior parte dei Comuni interessati sono di centrosinistra come lo è l’ente regionale, aspetto questo che rende la vicenda ancora più delicata e rischia di creare non poco imbarazzo).

Facciamo un appello alla Regione Toscana perché ascolti e raccolga le istanze del Valdarno, e allo stesso tempo, facciamo un appello al Comune di Terranuova perché non conceda a Csai le autorizzazioni necessarie al progetto di ampliamento dell’impianto di Podere Rota. Ciascuno di noi ha depositato le osservazioni e parteciperà all’inchiesta pubblica come soggetto di controparte rispetto a Csai. La nostra posizione è chiara e netta: vogliamo scegliere quello che dovrà essere il futuro del Valdarno ed è evidente che un nuovo ampliamento della discarica per rifiuti speciali non pericolosi a Podere Rota non è il futuro che il Valdarno vuole”,


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