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Attualità sabato 22 gennaio 2022 ore 10:28

Crisi Fimer: "Serve una leadership responsabile"

Lo afferma la presidente della provincia Silvia Chiassai che ha incontrato i rappresentanti dei lavoratori. "Salvaguardare i posti di lavoro"



TERRANUOVA — La situazione è ancora in stallo e le preoccupazioni aumentano. Il futuro della Fimer resta nebuloso. Si parla di un cambio di proprietà ma per il momento non si hanno certezze.

Così la presidente della Provincia, Silvia Chiassai, ieri ha incontrato i sindacati, il segretario provinciale CGIL Alessandro Tracchi, il segretario Fim Cisl Ilaria Paoletti, il responsabile UILM Davide Materazzi e le RSU di Fimer per ascoltare la voce dei rappresentanti dei lavoratori ed i lavoratori stessi, le loro preoccupazioni.

“Da molte settimane seguo costantemente la crisi Fimer e sono molto preoccupata per l’evolversi della situazione e le ripercussioni sull’occupazione e sul territorio – afferma Silvia Chiassai. Ho voluto un incontro diretto con le rappresentanze sindacali e le RSU aziendali, per mettere in pista tutti gli strumenti utili per la fine di questo incubo e la ripresa a pieno ritmo della produzione avendo già avviato da tempo un’interlocuzione serrata con il Prefetto, Maddalena de Luca, a seguito dell’ l’interessamento di alcuni possibili acquirenti.

L’obiettivo unanime, infatti, è la salvaguardia di tutta la forza lavoro perché soltanto così si tutela il futuro di un territorio. La condizione dei circa 400 lavoratori Fimer e di altrettanti lavoratori dell’indotto è la stessa. Se dovesse fallire Fimer, le conseguenze sarebbero devastanti anche per l’indotto e viceversa, se i fornitori non vengono pagati la Fimer non è in grado di andare avanti. La Fimer deve ripartire potendo contare su di una leadership responsabile, con un piano industriale chiaro, a garanzia di una progettualità e una prospettiva di investimento a lungo termine. In un momento storico come questo, il settore delle energie rinnovabili è in forte crescita, ma eventuali aziende solide interessate a Fimer è resistente per l’incertezza creata dell’attuale management che non ha presentato il bilancio 2020 e 2021, non permettendo alcuna valutazione sulla reale condizione economica e finanziaria, non permettendo di conoscere l’indebitamento effettivo e quanto devono avere i fornitori.

A mio giudizio 120 giorni concessi dal Tribunale alla proprietà è un periodo troppo lungo. L’azienda può ripartire solo se si concretizza una soluzione in tempi minori per salvare il futuro lavorativo di oltre 800 lavoratori e delle loro famiglie. E' necessaria una nuova e solida governance che possibilmente sia una realtà industriale con una capacità manageriale interessata ad investire ed acquisire professionalità di eccellenza evitando che ci si possa nuovamente ritrovare magari tra sei o dodici mesi nelle stesse condizioni, e allora sarebbe davvero troppo tardi per tutti. A tal riguardo ho richiesto rassicurazioni scrivendo assieme alle rappresentanze sindacali direttamente al Ministro dello Sviluppo Economico e al Ministro per la Transizione Ecologica” - conclude la presidente della Provincia di Arezzo.


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