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Attualità giovedì 18 agosto 2016 ore 16:46

"Nessuna discrezionalità, ecco l'iter seguito"

Podere Rota, CSAI spiega il procedimento che ha portato all'individuazione della ditta che ha vinto l'appalto finito nel mirino dell'Antimafia



TERRANUOVA BRACCIOLINI — Ha deciso di fare chiarezza su tutto l'iter che è stato seguito per individuare la ditta vincitrice dell'appalto finito poi nel mirino dell'Antimafia. CSAI, gestore dell'impianto di Podere Rota, spiega nel dettaglio quanto segue:

"Rispetto alla procedura adottata da CSAI per l’affidamento dei lavori di “ampliamento dell’impianto di discarica per rifiuti non pericolosi di Casa Rota - lavori di completamento dei moduli di seconda fase”, le ricostruzioni riportate sui vari organi di stampa risultano non aderenti al vero, laddove riconducono alla discrezionalità di CSAI la scelta delle imprese invitate a presentare offerta, nonché la decisione di non sottoscrivere il contratto con la società risultante prima in graduatoria.

In considerazione di quanto sopra, questa Società ritiene necessario fare chiarezza sulla procedura seguita, improntata al rigoroso rispetto della normativa in tema di appalti pubblici. Tenuto conto dell'importo dei lavori oggetto di gara, inferiore ad euro 500.000, si è optato, ai sensi del combinato disposto degli artt. 57, comma 6, e 122, comma 7, d.lgs. 163/2006 (Codice dei Contratti Pubblici), per una procedura negoziata senza previa pubblicazione del bando di gara, in cui si prevede l'invito da parte della stazione appaltante a formulare offerta per l'esecuzione dei lavori ad almeno cinque soggetti.

Nel rispetto di quanto previsto dall’Autorità di Vigilanza sui Contratti Pubblici (AVCP), ora Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC), con determina n. 2 del 6.4.2011, la selezione dei soggetti da invitare è stata preceduta da un’indagine di mercato, effettuata mediante avviso pubblicato sul sito internet aziendale di CSAI e sul sito dell’Osservatorio della Regione Toscana, in cui si chiedeva ai soggetti in possesso della qualificazione SOA, necessaria per svolgere i lavori in oggetto, di manifestare il proprio interesse ad essere invitati alla procedura; la scadenza per la presentazione della manifestazione di interesse veniva fissata per il 7 aprile 2015.

A conferma dell’efficacia dell’indagine di mercato effettuata, alla data di scadenza presentavano richiesta di essere invitate alla procedura ben 51 aziende. Nonostante l'importo dei lavori inferiore ad euro 500.000,00 consentisse di invitare solo cinque soggetti, CSAI, nell’ottica di allargare al massimo la concorrenza, decideva di ampliare la platea dei concorrenti a 25 imprese; al fine di garantire la massima trasparenza, l'individuazione dei 25 soggetti da invitare tra i 51 che avevano manifestato il relativo interesse a partecipare alla gara è stata effettuata mediante sorteggio pubblico.

In considerazione di quanto sopra, con PEC in data 13.4.2015, CSAI comunicava a tutte le imprese che avevano manifestato interesse a partecipare alla gara che il sorteggio pubblico sarebbe avvenuto in data 17.04.2015; all'esito di tale sorteggio, nell'ambito del quale vennero assunte le necessarie precauzioni affinché le imprese sorteggiate non fossero a conoscenza del nominativo degli altri concorrenti, sono state selezionate le 25 imprese da invitare alla procedura. A tali imprese, in data 12.6.2015 è stata trasmessa la lettera con la quale le stesse venivano invitate a presentare la propria offerta, indicando quale termine di scadenza per la presentazione di detta offerta il giorno 1.7.2015; alla scadenza del termine pervenivano 14 offerte. Successivamente alla scadenza del termine di presentazione delle offerte veniva nominata la Commissione di Gara.

La Commissione di Gara, dopo l'esame della documentazione amministrativa, ha proceduto all’apertura in seduta pubblica delle offerte economiche, offerte rappresentate dai ribassi percentuali proposti rispetto al prezzo posto a base di gara; come previsto dalla normativa di settore, la stessa Commissione, partendo dai ribassi percentuali offerti, ha individuato la soglia di anomalia di cui all'art. 86, comma 1, d.lgs. 163/2006 ed ha disposto la chiusura della seduta di gara al fine di procedere alla verifica delle offerte apparentemente anomale, costituite da quelle che presentavano un ribasso percentuale pari o superiore alla predetta soglia di anomalia. All’esito della verifica dei giustificativi forniti dalle imprese le cui offerte risultavano apparentemente anomale - verifica posta in essere nel rispetto di quanto disposto dall'art. 87 d.lgs. 163/2006 - tutte le offerte sono state ritenute congrue; si è quindi proceduto alla fissazione di una nuova seduta pubblica nel corso della quale è stata data lettura della graduatoria.

In forza della predetta graduatoria, la gara è stata aggiudicata alla ditta SMEDA srl che, con un ribasso del 45,811%, si obbligava ad eseguire i lavori oggetto di appalto per un importo di complessivi euro 265.592,10; tenuto conto dell'esito favorevole di tutte le verifiche previste dalla normativa vigente, la società CSAI invitata la SMEDA srl alla produzione dei documenti finalizzati alla stipula del contratto. Poiché SMEDA non inviava i documenti richiesti, in data 26.11.2015 veniva formalmente invitata alla stipula; con nota del 27.11.2015, SMEDA comunicava l’impossibilità di addivenire alla stipula poiché un fornitore non era più in grado di mantenere i prezzi che SMEDA stessa aveva indicato nell’offerta rimessa a CSAI.

Il Consiglio di amministrazione di CSAI, riunitosi in data 2.12.2015, preso atto della rinuncia di SMEDA:
• dava mandato ai propri uffici di procedere all’escussione della cauzione provvisoria rilasciata dalla stessa SMEDA a garanzia della mancata sottoscrizione del contratto di appalto, poi effettivamente incamerata da CSAI;
aggiudicava l’appalto alla seconda impresa in graduatoria, la ITALCOSTRUZIONI Srl che, con un ribasso del 42,101%, si obbligava ad eseguire i lavori oggetto di appalto per un importo di complessivi euro 283.122,09.

CSAI procedeva, dunque, alle verifiche previste dal d.lgs. 163/2006 (Codice Appalti Pubblici) e dal d.lgs. 159/2011 (Codice Antimafia) sulla società ITALCOSTRUZIONI srl, nonché su tutte le persone fisiche titolari di cariche nella suddetta società; come già dichiarato pubblicamente da CSAI, dalle verifiche effettuate non sono emersi elementi ostativi alla sottoscrizione del contratto di appalto. Per questi motivi, CSAI in data 29.12.2015 provvedeva alla stipula del contratto per l’affidamento dei lavori, fermo restando, come impone la legge, la facoltà di sollevare la ditta affidataria nel momento in cui venga meno un qualsiasi requisito necessario, tanto più se relativo alla documentazione anti mafia.

Per quanto sopra, CSAI ribadisce di aver operato nel rigoroso rispetto della normativa, respinge le insinuazioni di aver agito con discrezionalità e/o di aver aggiudicato i lavori in maniera inopportuna, confermando piena e massima fiducia sulla professionalità e onorabilità dei propri dirigenti e funzionari amministrativi".


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