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Attualità venerdì 20 maggio 2022 ore 12:35

“Contiamo sul Mise e non ci fidiamo della Fimer”

Il segretario provinciale della Cgil Alessandro Tracchi preoccupato per i continui cambiamenti di scenario da parte



TERRANUOVA BRACCIOLINI — “Contiamo sul Ministero dello sviluppo economico affinché verifichi che venga agevolato l’intervento dei Fondi che si sono dichiarati interessati alla Fimer. Contiamo sulle istituzioni locali che stanno dimostrando attenzione e solidarietà alla nostra vertenza. Purtroppo non possiamo contare su un atteggiamento coerente e veramente costruttivo da parte della Fimer”.

Alessandro Tracchi, segretario provinciale della Cgil, legge con preoccupazione gli ultimi sviluppi di questa vicenda. “Ieri eravamo al Mise perché l’azienda, nei giorni precedenti, aveva nuovamente cambiato le carte in tavola. L’Amministratore unico aveva annunciato l’ingresso in scena di due nuove professionisti, consulenti ai quali sarebbe stato affidato il compito di mettere a punto un piano B qualora i Fondi si fossero tirati indietro”.

Una notizia che aveva fatto scattare, per l’ennesima volta, l’allarme sindacale. “Prima di tutto siamo di fronte ad uno sgarbo verso tutti i lavoratori. Poi, dal punto di vista formale, siamo di fronte ad un sgarbo istituzionale nei confronti degli enti locali del Valdarno e di Vimercate nonché ad una strana visione delle relazioni sindacali. Dal punto di vista sostanziale, parlare di un piano B dopo 6 mesi di galleggiamento non può non creare una serie di punti interrogativi. Perché c’è bisogno di un piano B? Ci sono dubbi sull’atteggiamento dei Fondi? Qual è la reale strategia della Fimer ad di là degli aggiustamenti in corso d’opera? E i nuovo consulenti saranno in grado, in poche settimane, di trovare quella soluzione che finora non è stata individuata?”.

Una frase dell’amministratore unico ha contributo a creare ulteriore allarme: “ha parlato dell’obiettivo di ottenere una proposta ‘accettabile’ dai Fondi. Cosa nasconde questa parola? Per noi – precisa Tracchi – deve essere accettabile per i lavoratori e per i territori. Nessuno pensi ad un finale che veda soddisfatta la proprietà e nei guai gli operai. Questo scenario non è nemmeno ipotizzabile ed è bene che la Fimer la sappia. Adesso vedremo i risultati delle verifiche annunciate dal Ministero e poi decideremo le nostre azioni”.


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