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Attualità sabato 12 dicembre 2020 ore 18:24

Secchieta, operazione nostalgia sulle piste da sci

Vecchio ritaglio di giornale che ricorda lo sci in Secchieta

L’iniziativa di un manipolo di irriducibili, che ogni anno ritornano sui luoghi, ora deserti “che videro tanto divertimento sulla neve, a poco prezzo”



REGGELLO — Si definiscono come “uno sparuto manipolo di irriducibili nostalgici” che ogni anno si recano in doloroso pellegrinaggio “sui luoghi che videro tanta vita, tanto divertimento e tante giornate passate a poco prezzo su neve toscana e fiorentina” che adesso è soltanto “un miserevole deserto”. In realtà tanto sparuto il gruppo non è, almeno stando alla loro pagina social che conta ben 719 membri. Questi irriducibili si sono dati il nome di “Quelli che vogliono tornare a sciare in Secchieta”. Più che un nome, un desiderio se non proprio un programma di azione: “noi non ci arrendiamo e rivogliamo le piste”.

Il tema è dibattuto da tempo, gli impianti sciistici hanno funzionato a singhiozzo fino al 1986, poi sono stati successivamente dismessi per l’assenza di neve e il mancato rinnovo della concessione da parte del Corpo Forestale dello Stato. Dall’inizio degli anni Duemila si sono succeduti alcuni tentativi, che però hanno incontrato numerosi ostacoli normativi e anche critiche da importanti organizzazioni ambientaliste.

“C'erano una volta le piste di sci in Secchieta – scrivono gli oltre settecento nostalgici - Centinaia di valdarnesi e casentinesi, che avevano cominciato lì a muovere i loro primi passi sugli sci si trovarono improvvisamente privati delle uniche piste di discesa della Provincia di Firenze. La neve da allora è caduta copiosa, nuovi progetti sono stati redatti molti soldi sono stati spesi ma delle piste niente, resta solo un triste sentiero tra i faggi unica traccia del bel tempo che fu, qualche ammasso di ferraglia arrugginito e il vecchio rifugio del Cervo Bianco, bar ristorante e noleggio sci in completo sfacimento”.

E in memoria dei bei tempi “Quelli che vogliono tornare a sciare in Secchieta” sventolano in testa alla lro pagina social un ritaglio di giornale degli anni Sessanta, che descrive con toni aulici “il centro di sport invernali” che sorge a 1450 mt sul livello del mare “Sull'appennino toscano, a 10 km da Vallombrosa e a 45 km da Firenze”.

L'altezza della montagna è modesta e fino ma fino agli anni Ottanta si registrava la presenza di neve dal tardo autunno sino all'inizio della primavera, con nevicate, spesso, di alcuni metri. Non a caso in quegli anni funzionava sul Monte Secchieta uno skylift con tre piste da discesa.

In questi giorni i nostalgici di Secchieta, ligi alla loro missione, approfittano dell’abbondante nevicata per tornare a percorrere con gli slittini la pista abbandonato del Cervo Bianco. Sperando che un giorno, un moderno impianto - anche sfruttando le moderne tecnologie – torni a far rivivere quella che un tempo era considerata la Cortina dei fiorentini.


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