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Attualità sabato 02 maggio 2020 ore 16:29
Pronto Soccorso, Mugnai “Non si sa quando riapre”
La sindaca ha risposto sul ripristino del servizio notturno al Serristori. Il punto sui tamponi e sui contagiati nelle strutture sanitarie di Figline
FIGLINE E INCISA — "Non si hanno notizie sulla riapertura del pronto soccorso notturno all’ospedale di Figline. L’Azienda sanitaria sostiene che l’attuale situazione di emergenza non consente il ripristino del pronto soccorso H24 al Serristori". Così la sindaca Mugnai ha risposto ai due capigruppo, Cristina Simoni (liste civiche) e Lorenzo Naimi (M5S), che nel corso del Consiglio comunale le hanno chiesto chiarimenti in merito alla situazione, che dal 16 marzo, si è determinata all’ospedale di Figline; cioè da quando fu decisa l’interruzione della guardia attiva di anestesia e anche l’interruzione dell'attività di pronto soccorso, nella fascia oraria che va dalle ore 20 di sera fino alle 8 del mattino.
In particolare i due esponenti di opposizione chiedevano alla sindaca di indicare la data certa della ripartenza del pronto soccorso notturno. Ma a questa domanda Giulia Mugnai ha risposto chiaramente che “Non c'è una data per la riapertura del pronto soccorso nelle ventiquattro ore. È una situazione non accettabile, su cui dovremo insistere nei prossimi giorni”.
La sindaca ha anche commentato la vicenda che ha visto il trasferimento a Firenze degli anestesisti che erano in forza al Serristori. Un provvedimento che aveva obbligato i malati di tumore a spostarsi in ospedali fiorentini, tra l’altro con presenza di malati Covid 19. “Una notizia che da parte nostra è stata accolta con grande disappunto” ha dichiarato Giulia Mugnai, commentando anche il fatto che ora è già operativo al Serristori, ma solo la mattina, uno dei tre anestesisti che erano presenti prima dell’emergenza Covid-19: “Il ritorno a Figline di un anestesista ha permesso il ripristino delle infusioni chemioterapiche per quasi tutti i pazienti oncologici. Ma abbiamo chiesto che vengano ripristinate le turnazioni originarie”.
L’argomento sanità ha occupato gran parte della seduta del Consiglio comunale, che si è svolta oggi in modalità telematica, in virtù del fatto che su questo tema erano state presentate interpellanze e interrogazioni non solo da Simoni e Naimi, ma anche da Silvio Pittori e Giorgia Arcamone della Lega.
Il dibattito, a volte anche acceso, è servito a fare il punto della situazione in merito ai tamponi effettuati e ai casi di positività a Covid-19.
La sindaca ha precisato che nelle Rsa presenti nel territorio di Figline e Incisa (pubbliche private) non si sono registrati casi di positività né tra gli operatori e nemmeo tra gli ospiti. Negativi anche i controlli effettuati sugli operatori sanitari del Serristori, che è un ospedale No Covid. Diversa la situazione nella casa di cura privata che ospita lungodegenti, dove si sono registrati contagi sia tra i pazienti che fra gli operatori sanitari. A questo proposito l’assessore alle politiche sociali, Simone Cellai, ha specificato che quattro pazienti, tra quelli risultati positivi, provenivano dall’ospedale Serristori, mentre i restanti arrivavano da presidi sanitari fiorentini.
“Tra il personale sanitario della casa di cura che è risultato positivo – ha poi chiarito la sindaca – solo due erano cittadini residenti nel nostro comune”.
E a proposito dei circa cinquanta casi di positività registrati finora a Figline Incisa, la sindaca Mugnai ha precisato che una trentina di essi sono proprio operatori sanitari “Venticinque dei quali lavorano presso strutture che hanno sede fuori dal nostro territorio”.
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