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Attualità mercoledì 13 gennaio 2021 ore 16:00

Malati e parenti comunicano coi tablet del Comune

malata
Foto di repertorio

Dieci dispositivi per le videochiamate dei pazienti sono stati donati all’ospedale della Gruccia grazie al “Fondo emergenza Coronavirus”



MONTEVARCHI — Si vedranno a distanza: da una parte i malati potranno raccontare come stanno dall’altra i loro familiari sentirsi rassicurati sulle loro condizioni. Grazie ai dieci tablet donati dal Comune di Montevarchi all’ospedale della Gruccia i ricoverati si sentiranno meno soli e i parenti dei malati potranno tenersi in contatto con loro. Online. La donazione è stata possibile grazie al Fondo Emergenza Coronavirus istituito nelle prime settimane della pandemia a cui hanno contribuito i cittadini raccogliendo nel corso delle settimane oltre settantamila euro utilizzati dall’amministrazione comunale per varie iniziative tra cui l’acquisto dei test rapidi Covid messi a disposizione gratuitamente ai residenti.

“Non si fermano le iniziative a favore della comunità e della sanità pubblica che attingono al Fondo Emergenza Coronavirus promosso dalla Curva Sud Montevarchi in collaborazione con l’Amministrazione comunale, l’Associazione Memoria Rossoblù, Aquila Calcio e Avis Montevarchi – afferma il sindaco della cittadina Silvia Chiassai - Saranno donati dieci tablet all’Ospedale di Santa Maria alla Gruccia, da consegnare ai reparti, come concordato con la direzione del presidio, per dare la possibilità agli ospiti di vedere i loro cari attraverso le videochiamate. Un modo per superare la difficilissima distanza legata all’emergenza in corso che impone rigidi protocolli sanitari non permettendo la visita dei familiari in ospedale". 

"Sono stati tanti i cittadini – spiega il sindaco - che mi hanno chiesto di aiutarli a trovare una soluzione che permettesse di rivedere i loro cari, costretti per molto tempo a stare lontani. Ho così pensato di donare dei tablet che permettessero di alleviare la difficoltà della comunicazione tra casa e il paziente, fondamentale dal punto di vista psicologico. Per questo motivo, in accordo con tutti i soggetti promotori del Fondo, ci siamo mobilitati per portare un contributo e migliorare anche questo aspetto, non secondario. Vedere i volti dei familiari e sentire la loro voce, attraverso l’utilizzo di strumenti tecnologici, è la nostra risposta per combattere l’isolamento che non solo accompagna chi è affetto da Covid, ma anche coloro i quali devono assolutamente prevenire il rischio e le serie conseguenze dell’infezione. Ringraziamo – conclude Chiassai - la dottoressa Bobini, direttore del nostro ospedale, per avere accolto con grande entusiasmo la nostra donazione e per la sensibilità dimostrata nei confronti dei ricoverati in questo momento così difficile per la sanità e la salute dei cittadini”.


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