La città piange il dottor Notaro

MONTEVARCHI — La Collegiata sarebbe stata stracolma. In tempi normali. Come lo fu pochi anni fa, nel giorno dell’ultimo saluto alla moglie Giovanna. Ma alla famiglia arriveranno comunque - in questo tempo di funerali negati per l'emergenza sanitaria - tanti segni e messaggi di stima, affetto e simpatia. La notizia della sua scomparsa – avvenuta ieri a pochi giorni dal suo novantesimo compleanno – ha provocato grande cordoglio in città e nella vallata. Perché Giuseppe Notaro a Montevarchi era noto e apprezzato da tutti per la sua competenza, cultura e affabilità.

Non è stato soltanto notaio – quella professione di famiglia che curiosamente portava nel nome (“nomen omen” dicevano i latini) – ma anche uomo appassionato di sport e di lettere.

Arrivato a metà degli anni ’70 nella cittadina valdarnese, lui originario della Calabria che aveva sempre nel cuore e dove ogni tanto tornava, è entrato subito a far parte della comunità con quel garbo e quella delicatezza che gli erano propri. Oltre al lavoro nello studio notarile di piazza Dante prima e poi in quello di via Pascoli, ha coltivato l’interesse per il basket cittadino fino a ricoprire per sei anni (dal ‘76 al 1982) la carica di presidente operativo della Fides. Poi l’impegno nel Panathlon Valdarno di cui fu socio fondatore e poi presidente tra il 1982 ed il 1985. Ma c’è un’altra passione che il dottor Notaro ha coltivato nel tempo: quella della scrittura. Molti i libri pubblicati – il primo fu l’apprezzato “Rataplan” sulla storia di una famiglia calabrese dal Seicento alla grande guerra – tra romanzi e saggistica. Perché l’interesse per lo studio Notaro non l’ha mai abbandonato e gli ha fatto compagnia soprattutto negli anni della pensione. In tempi recenti aveva anche proposto in pubblico alcuni “processi impossibili” in cui alla sbarra si presentavano noti personaggi della storia su cui la platea – dopo aver ascoltato accusa e difesa – era chiamata a esprimere la sentenza.

In molti oggi hanno voluto salutare Giuseppe Notaro. Tra questi anche il sindaco di Montevarchi: “È venuto a mancare il Dott. Giuseppe Notaro. Stimato professionista, uomo di sport, un signore per educazione e gentilezza dimostrate in ogni occasione” scrive su Facebook Silvia Chiassai. “Ho avuto il piacere di incontrarlo più volte e di sentire da vicino il suo valore umano, resterà per sempre una delle figure simbolo della nostra comunità. Una grande perdita per la nostra Montevarchi. Le condoglianze più sentite alla famiglia”.

Fa eco il Panathlon Valdarno che per mano del presidente Siro Pasquini scrive su Fb “Giuseppe ci mancherai! Oggi il nostro Club è più vuoto. Il Panathlon era la sua casa e vi era profondamente e visibilmente affezionato: non hai mai mancato di far sentire la sua presenza ad ogni occasione, che si trattasse di conviviale, gita o convegno, anche per la sua ben nota verve ironica e le sue grandi capacità affabulatorie.
Uomo di grande cultura, curioso ed eclettico, dai mille interessi, aveva abbracciato con buoni risultati anche la scrittura e dal 2015 aveva voluto istituire assieme alla sua grande famiglia e al nostro Club un premio per ricordare la cara moglie Giovanna, pensando ancora una volta, da vero panathleta, a riconoscere il merito scolastico e sportivo nei giovani studenti. Il suo esempio continuerà ancora ad animare la vita del nostro Club”.

“È venuto a mancare il dottor Giuseppe Notaro, presidente onorario della Fides e figura prestigiosa della comunità di Montevarchi sportiva e non” scrive la società sportiva cittadina in un post “Il dottor Notaro fu presidente operativo della nostra società tra il 1976 e il 1982 dando una impronta decisiva per lo sviluppo del basket a Montevarchi. Il suo entusiasmo lo abbiamo sperimentato anno dopo anno fino ad oggi. Il suo attaccamento ai colori Giallo Verdi è sempre rimasto strettissimo, ci teneva moltissimo, come si fa con una propria creatura. Lo dimostrava ogni volta che ne sentiva il bisogno, chiamava spesso per illustrare una sua idea relativa alla Fides. Ha fatto in tempo a presiedere la commemorazione dei 70 anni della Fides in ottobre, dove ricordò commosso il suo periodo di presidenza ma guardando con fiducia al futuro. Grazie presidente!”.

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