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Attualità giovedì 18 marzo 2021 ore 10:50

Silenzio per le 30 vittime Covid di Figline Incisa

Il minuto di silenzio della sindaca Mugnai a Incisa

Il 23 marzo 2020 si verificò il primo decesso a causa del virus all’interno del territorio comunale. Oggi la cerimonia con le bandiere a mezz’asta



FIGLINE E INCISA — Giulia Mugnai, in sintonia cona tutti i Comuni italiani e alla loro associazione (Anci), ha osservato un minuto di silenzio davanti ai municipi di Figline e di Incisa, con le bandiere e a mezz'asta, per ricordare le vittime della pandemia.

“Una tragedia che ha segnato profondamente anche il nostro territorio, portando via 30 nostri concittadini- ha ricordato la sindaca - A loro, a tutte le vittime della pandemia e ai loro familiari va l'abbraccio di tutta la comunità”.

“Esattamente un anno fa – ha ricordato Mugnai - per la prima volta, vedevamo le immagini di una colonna di mezzi militari attraversare le strade di Bergamo. Non rientravano da terre di conflitto: trasportavano in altre regioni (compresa la nostra) i morti per Covid. Tanti, troppi per trovare degna sepoltura vicino a casa”.

“Oggi, con quelle terribili immagini ancora ben impresse nella memoria e nel cuore, insieme a tutti i Comuni d’Italia e ad Anci ricordiamo quelle e tutte le vittime di questa terribile malattia, che ha segnato e colpito anche il nostro territorio. Era il 23 marzo, infatti, quando il Covid si è portato via una delle nostre prime concittadine, Patrizia Bernacchioni, alla famiglia della quale va anche oggi il nostro abbraccio e quello dell’intera comunità, così come a tutti quelli che hanno perso i propri cari a causa di questa tremenda pandemia. Una pandemia che ci ha privato della normalità della quotidianità, ma non della speranza di tornare a quella normalità. Lo testimoniano bene i protagonisti del docu-film “Ce la faremo sempre. 8 storie impreviste e di abbracci mancati”, realizzato dal Comune Figline e Incisa Valdarno in occasione del 2 giugno”.

In quel documentario c’è anche la testimonianza del figlio di Patrizia Bernacchioni, Gianluca Gioli, che racconta la perdita della mamma e del babbo, di aver contratto il virus e del periodo di isolamento, vissuto lontano dalla sua famiglia e nella casa dei suoi genitori. Riuscendo comunque a lanciare un messaggio di speranza.


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