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Attualità giovedì 06 maggio 2021 ore 17:43

Casse di espansione, parte “Pizziconi 2” a Figline

Le casse di espansione Pizziconi a Figline Valdarno

Giani e i sindaci al via degli interventi per il secondo lotto. Lavori per 23 milioni di Euro per invasare 3,1 milioni di metri cubi



FIGLINE E INCISA — Dopo il collaudo della cassa di espansione vera e propria, ovvero la Pizziconi 1, avvenuto a fine 2020,  sono partiti oggi i lavori del secondo lotto denominato appunto "Pizziconi 2". Si tratta di interventi necessari per la realizzazione della ‘presa’ che servirà a convogliare le acque, in caso di piena, nella cassa stessa. L’opera ha richiesto il coinvolgimento, oltre alla Regione (attraverso il Genio Civile Valdarno Superiore) anche di Rfi, Autostrade ed i Comuni dell’area interessata (Figline e Incisa Valdarno, Rignano sull’Arno e Reggello). Questo secondo intervento si trova anch’esso nel Comune di Figline e Incisa Valdarno. Si tratta di lavori per quasi 23 mln di euro, la conclusione dei quali è prevista entro il 2022. Una volta completato anche il II lotto, la cassa ‘Pizziconi’ potrà invasare un volume di circa 3,1 milioni di metri cubi.

Eugenio Giani, accompagnato dall’assessora all’ambiente Monia Monni, insieme ai sindaci della zona e ai rappresentanti di Rfi e Autostrade, ha partecipato all’avvio del cantiere. “Pizziconi – ha detto Giani - è, nella storia del percorso che sta portando alla messa in sicurezza dell'Arno, una tappa fondamentale. La fluidità di scorrimento dell'acqua attraverso i sottopassi che stanno per essere creati sotto i due assi di trasporto, ferroviario e stradale, garantisce una rapidità di utilizzo della cassa nel momento in cui dovessero venire a crearsi situazioni critiche estreme”.

“Ringrazio la Regione per l'attenzione alla messa in sicurezza idraulica del nostro territorio, che rappresenta una priorità per l'amministrazione comunale – ha commentato la sindaca di Figline e Incisa Valdarno, Giulia Mugnai -. L'incontro di oggi è stato, inoltre, un'occasione per rifare il punto non solo sugli interventi in corso sulla cassa Pizziconi, ma anche sulle altre casse di espansione che ricadono sul nostro territorio comunale e cioè Prulli, Leccio e Restone. A questo proposito, ho sottoposto alla Regione la necessità di accelerare soprattutto sulla realizzazione della cassa di Restone, indispensabile per la messa in sicurezza sia dell'abitato figlinese sia della sua area industriale, il cui sviluppo è al momento limitato appunto dal vincolo idrogeologico”.

Il sistema di laminazione di Figline si compone di varie casse di espansione: oltre a ‘Pizziconi’, include anche Restone, Prulli e Leccio per un totale di circa 132 mln di euro. Tutti elementi di un sistema di interventi coordinati e finalizzati a mitigare il rischio idraulico lungo il fiume Arno. Obiettivo primario del sistema è ridurre le massime portate del fiume che attraversano Firenze, affinché possano essere contenute in alveo. Il sistema di casse avrà una capacità di laminazione molto importante per il capoluogo, contenendo circa 25 mln di metri cubi d’acqua, per un evento estremo, ma anche raro come quello di piena dell’Arno, che ha un tempo di ritorno calcolato in circa 200 anni.


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