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Attualità lunedì 22 giugno 2020 ore 15:49

Cinque Stelle contro Giani e Benucci al Serristori

Il presidente Giani e il sindaco Benucci al Serristori
Foto di: Paolo Ricci

La visita all’ospedale di Figline da parte del Presidente del consiglio regionale e del sindaco di Reggello, scatena il consigliere Roberto Grandis



REGGELLO — A Roberto Grandis, consigliere comunale di Reggello (Movimento 5 Stelle), è rimasto di traverso la visita di Eugenio Giani e dei sindaci Mugnai e Benucci all’ospedale Serristori. La loro iniziativa, che si è svolta sabato 20 giugno, viene giudicata dal rappresentante pentastellato come una “comparsata elettorale”. Conseguentemente Grandis ha vergato una dura nota dove elenca sia le colpe della Regione che quelle del primo cittadino di Reggello. Perché nel suo comunicato Grandis sembra voler coinvolgere nella questione Serristori proprio Cristiano Benucci, che sabato scorso accompagnava Giani nella visita all’ospedale di Figline. Proprio il sindaco di Reggello viene dato in questi giorni come probabile candidato per il Consiglio regionale nelle prossime elezioni di metà settembre. E quindi sembra rivolgersi allo stesso Benucci il consigliere Roberto Grandis quando nella sua polemica con Giani scrive: “E chissà se non vedremo anche uno dei suoi due accompagnatori in corsa per qualche scranno, così - oltre alla mancata vigilanza sul rispetto dei patti territoriali e del famoso “Cronoprogramma” (di smantellamento) - avremo anche le conferme della condivisione dei sindaci al progetto regionale”.

Un progetto regionale in materia di sanità che l’esponente M5S critica aspramente: “Il Serristori, negli anni negli anni 90, garantiva tutti i servizi di base ed anche di ottima qualità, poi un disegno scellerato ha decretato un lento declino non solo del Serristori, ma di tutti quei piccoli ospedali di prossimità così importanti per il territorio spostando i servizi sul privato con le tante convenzioni, senza peraltro un controllo sulla qualità dei servizi. Su una cosa le devo dare ragione: se questo ospedale ancora funziona lo dobbiamo a tutti i lavoratori che svolgono il loro compito anche in situazioni di disagio, al Calcit, ai cittadini che partecipando alle manifestazioni difendono il loro diritto alla salute in un servizio pubblico”.

“Domando al Presidente del Consiglio Regionale in politica dal 1990, ma lei dove era mentre venivano depotenziati ad uno ad uno i piccoli Ospedali toscani? Sono stati l’oggetto di atti passati del suo scranno. Rimando alla lettura delle delibere del Direttore Generale ASL Centro n.361 e 384 /2020”.

“Il Covid – spiega Grandis - dovrebbe avere insegnato che gli ospedali territoriali ed i presidi di prossimità sono un valore inestimabile poiché sono proprio quelli che accudiscono il territorio e la popolazione che vi dimora, spesso dimenticati dalle stratosferiche strutture ospedaliere, magari in projet financing. La buona amministrazione e non il Covid dovrebbe insegnare che non si sguarnisce il territorio a favore di convenzioni che favoriscono il privato a discapito del pubblico”.


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