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Attualità domenica 01 novembre 2020 ore 16:22

Se ne è andato l’ultimo prete con la tonaca

Don Foresto Bagiardi
Don Foresto Bagiardi

Tutta Cavriglia piange don Bagiardi l’anziano sacerdote diventato un punto di riferimento per la comunità. Fu “il parroco delle miniere”



CAVRIGLIA — “Addio a un’istituzione, l’ultimo prete con la tonaca” dice un parrocchiano.

“Grazie per quello che hai fatto per noi”. “Sei stato un grandissimo parroco”. “I tuoi ragazzi ti terranno sempre nel cuore”. “Il Signore l’ha chiamato nel giorno dei Santi” sono le parole che si susseguono nei commenti al post del sindaco di Cavriglia che annuncia la scomparsa – questa mattina – di don Foresto Bagiardi.

L’anziano sacerdote se ne è andato col suo passo lento ma ancora fermo; questa l’immagine che di lui hanno i tanti che lo hanno visto aggirarsi per le strade della piccola Meleto dove, da quando era andato in pensione qualche anno fa, dava ancora una mano ai nuovi sacerdoti.

Arrivato a Cavriglia nel 1962, don Foresto è stato lo storico parroco di Santa Barbara, San Cipriano, Meleto e Cetinale: una vita al servizio della chiesa e della gente culminata l’anno scorso, nel giugno del 2019, con la nomina a monsignore in occasione del suo 65mo anniversario di sacerdozio, evento celebrato con una grande festa da tutti i compaesani.

Bagiardi è stato un punto di riferimento per l’intera comunità locale, lo era diventato fin da subito, dal suo arrivo a Cavriglia dove la gente l’aveva ribattezzato il “parroco delle miniere”, dove si recava spesso a trovare gli operai: il suo primo impegno nel paese della lignite fu quello di far realizzare un servizio religioso per i dipendenti della centrale Santa Barbara. Era il 1963 e in pochi mesi fu costruita la chiesa nella frazione.

Tanti i momenti della vita di paese in cui il parroco ha lasciato il segno e lo si comprende nel commosso ricordo del sindaco della cittadina valdarnese, Leonardo degl’Innocenti.

“Ci siamo svegliati con un vuoto immane questa mattina. All’alba, infatti, purtroppo ci ha lasciato una grandissima persona che ha segnato la storia di tutti noi: Don Foresto Bagiardi. Un uomo umile, profondo, sapiente, sensibile, sempre dalla parte dei più deboli, di chi soffriva, di chi pativa la solitudine. Un uomo grande al servizio di tutti. Era anziano don Foresto, ma lo avremmo voluto con noi il più a lungo possibile. Lo scorso anno, quando a giugno venne fatto Monsignore, visto il suo fecondo viaggio nella nostra comunità, ricordó a tutti il suo arrivo nel 1962 a Cavriglia, con la chiesa stracolma di persone a San Cipriano e pochi mesi dopo la costruzione del nuovo luogo di culto a Santa Barbara, quindi la nascita della Caritas parrocchiale nel 1968, il primo ingresso in seminario di un giovane parrocchiano nel 1973 e molte altre memorie di una vita trascorsa appunto nella disponibilità personale in difesa dei più deboli. Un uomo che nel corso del tempo è divenuto una colonna fondamentale per la nostra comunità. Da qualche anno, nonostante la pensione, continuava ad aiutare i parroci delle parrocchie di Meleto, Santa Barbara, San Cipriano e Cetinale.

Negli ultimi tempi però le sue condizioni di salute erano un po’ peggiorate e stamattina purtroppo sì è spento. Ma nessuno potrà mai dimenticare l’insegnamento grandissimo che quest’uomo ci lascia: donarsi agli altri senza limiti e senza filtri. Questa è la forma d’amore più alta che un uomo possa trasmettere sulla terra. A causa del Covid – conclude il sindaco di Cavriglia - non sarà possibile forse salutare don Foresto come merita, ma come amministrazione stiamo pensando al modo migliore per ricordarlo e perché il suo testimone possa essere lasciato alle giovani generazioni. Addio don Foresto, la terra ti sia lieve. Non finiremo mai di ringraziarti per quanto ci hai donato”.


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