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Cronaca sabato 02 maggio 2020 ore 10:39

"Molotov" contro i Carabinieri, 18enne in manette

Il giovane sarebbe il responsabile dell'attacco ai danni della Caserma di Pergine Valdarno durante il quale andò distrutta l'auto di servizio



AREZZO — Arrestato il presunto responsabile che, nella notte tra il 6 e 7 gennaio, lanciò una bottiglia "molotov" contro la Stazione dei Carabinieri di Pergine Valdarno.

Nell'incendio, scaturito dall'ordigno, andò completamente distrutta l'auto di servizio dei militari e fu gravemente danneggiata la facciata della caserma. Solo il pronto e tempestivo intervento dei Vigili del Fuoco evitò danni molto più gravi, anche per la popolazione residente nei pressi della Stazione.

A seguito di scrupolose indagini, questa mattina, i Carabinieri del comando provinciale di Arezzo hanno tratto in arresto, in esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Arezzo, su conforme richiesta della Procura della Repubblica, un diciottenne di Laterina-Pergine Valdarno ritenuto l’autore del grave attentato e indagato in ordine ai reati di “incendio, “fabbricazione, detenzione e porto in luogo pubblico di armi da guerra” nonché di “scoppio di ordigno al fine di incutere pubblico timore e di attentare alla sicurezza pubblica”.

Le laboriose indagini hanno consentito di accertare che il giovane, poche ore prima dell’attentato, aveva effettuato un sopralluogo per adottare le contromisure più opportune per neutralizzare il sistema di videosorveglianza, per scegliere il punto migliore dove far impattare l’ordigno incendiario ed individuare il luogo per posizionarsi al momento del lancio. 

 È risultato, inoltre, che il ragazzo aveva raggiunto, con la propria motocicletta, un distributore di carburante poco distante, privo di videosorveglianza, dove aveva acquistato la benzina che sarebbe stata utilizzata per fabbricare la bottiglia “molotov”.

In seguito ad intercettazioni, poi, i Carabinieri hanno accertato che il ragazzo aveva confessato l’accaduto ai propri congiunti.

Le motivazioni del gesto sarebbero riconducibili al forte risentimento che l’indagato nutriva nei confronti dei Carabinieri ed in particolare dei militari di Pergine Valdarno che, più volte, lo aveva von denunciato per atti di teppismo.


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