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Attualità domenica 06 settembre 2020 ore 17:43

Cobas: “Serristori, manca il documento vincolante”

Andrea Calò e Domenico Mangiola (Cobas) alla manifestazione pubblica contro il depotenziamento dell'ospedale Serristori

Il sindacato di base analizza la situazione che si è determinata dopo l’incontro dei tre sindaci in Regione. “Non è stata nominata la sub intensiva”



VALDARNO FIORENTINO — “Lamentiamo il fatto che l’incontro non ha prodotto alcun documento vincolante tra le parti ma solo dei comunicati”. Questo uno dei passaggi dell’articolato comunicato stampa diffuso dai Cobas a commento dell’incontro avvenuto in Regione il 2 settembre che ha coinvolto anche l’Azienda USL Toscana Centro e i sindaci dei Comuni di Rignano sull’Arno, Reggello, Figline e Incisa.

Nei giorni scorsi due diversi comunicati, uno diffuso dalla Asl e l’altro dai sindaci in modo congiunto, avevano cercato di rassicurare la popolazione, sul fatto che non è in corso ““alcuna operazione di declassamento” dell’ospedale di Figline. “Su questo aspetto – scrivono ora i Cobas - riaffermiamo l’urgenza di sottoscrivere formalmente e immediatamente un atto vincolante che certifichi l’uscita dalla precarizzazione del presidio ospedaliero e ne sancisca la definitiva stabilità funzionale”. “Questo servirebbe – aggiungono subito dopo i sindacati di base - anche a fugare i legittimi dubbi sugli ennesimi impegni presi in un clima di campagna elettorale”.

Per quanto riguarda il problema dei medici anestesisti ancora mancanti, il sindacato si dichiara “profondamente contrariato dal fatto che non sia stata nominata la sub intensiva”.

Ora i Cobas fanno appello ai tre sindaci del Valdarno fiorentino affinché il tavolo istituzionale aperto il 2 settembre con la Regione Toscana e l’Azienda Usl Toscana Centro, sia chiuso con un documento formale che vincoli le parti all’attuazione degli impegni dichiarati: “Chiediamo di superare la genericità delle dichiarazioni, circostanziando punto per punto gli interventi, le risorse economiche e umane da destinare con un documento che vincoli l’Azienda a superare le attuali debolezze, fino ad oggi sopperite dal grande impegno dei nostri lavoratori sui distretti, ai domicili e sul territorio, anche in vista della riapertura delle scuole e di altre attività produttive. Come Cobas chiediamo una data certa nel quale il tavolo istituzionale si concluda e ratifichi un documento formale nel quale siano circostanziate le risorse economiche, la presentazione del progetto con il conseguente cronoprogramma, stabilendo altresì la chiusura dell’eterna cantierizzazione del presidio, le date e modalità del ripristino delle normali condizioni operative dei reparti, il reintegro reparto per reparto del personale medico, infermieristico, tecnico e socio sanitario mancanti”.


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