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Economia lunedì 19 ottobre 2020 ore 18:30

Aziende si fanno in quattro per l’ambiente

La discarica di Podere Rota a Terranuova
La discarica di Podere Rota a Terranuova

Sostenibilità, imprese del territorio fanno squadra e danno vita a “Valdarno Ambiente”: 24 milioni di investimento per il ciclo integrato dei rifiuti



VALDARNO — Si sono messe insieme nel nome della sostenibilità e hanno dato vita a “Valdarno Ambiente”. Sono quattro aziende della vallata che hanno deciso di fare squadra per il comune progetto di creare un distretto industriale di economica circolare.

La nuova realtà prevede di investire 24 milioni di euro nei prossimi cinque anni per nuovi impianti e per l’ampliamento della discarica di Podere Rota, una cifra “destinata allo sviluppo impiantistico a servizio del ciclo integrato dei rifiuti in Valdarno ed alla sostenibilità del territorio” spiegano da Valdarno Ambiente. “É necessario un approccio industriale integrato in grado di valorizzare e innovare tutti gli aspetti del ciclo produttivo per creare valore nel rispetto della sostenibilità ambientale. Prevenzione, riutilizzo, recupero di materia, recupero di energia e smaltimento sono i punti chiave della gerarchia europea dei rifiuti. Prenderne atto consapevolmente e attuarli consentirà di raggiungere il vero obiettivo comune di un’economia realmente circolare”.

Le imprese locali unite dalla mission di “sviluppare impresa e innovazione a servizio del territorio” sono CSAI Spa, azienda attiva nello smaltimento e recupero energia dai rifiuti, CRCM Srl che gestisce la piattaforma di selezione e valorizzazione della carta e cartone da raccolta differenziata, TB Spa che opera nel trattamento e stabilizzazione dei rifiuti urbani e l’Agricola Riofi proprietaria di oltre 200 ettari di terreni intorno al polo impiantistico di Podere Rota.

“Il Distretto – hanno illustrato le aziende durante la presentazione del progetto, oggi a Terranuova - non solo metterà a servizio del territorio impianti capaci di fornire concrete risposte alla corretta gestione dei rifiuti, nel pieno rispetto delle direttive europee, ma contribuirà anche a ridurre sensibilmente gli impatti ambientali delle emissioni climalteranti, sia quelle connesse ai processi produttivi veri e propri sia quelle indirette legate all’efficienza energetica, alla mobilità sostenibile e all’innovazione dei processi. In questa direzione opera non solo il potenziamento del recupero energetico del biogas di discarica, per la generazione di elettricità da fonte rinnovabile ma anche la produzione e distribuzione di biometano per autotrazione con cui rifornire, ad esempio, la flotta dei mezzi di raccolta di Sei Toscana, con tutti i relativi vantaggi sulle emissioni inquinanti”.

Per quanto riguarda poi il recupero di materia “da segnalare, oltre che il potenziamento della piattaforma per la carta e cartone, la realizzazione di un impianto di selezione e valorizzazione del multimateriale da raccolta differenziata, da realizzare presso il polo di Podere Rota a Terranuova. Chiude il cerchio, pur se di volumetrie contenute (+15%), il progetto di ampliamento della discarica, necessario poiché l’esaurimento dei volumi disponibili è ormai imminente e senza altri impianti disponibili sul territorio e senza la garanzia di altri sbocchi all’interno dell’Ato Toscana Sud si rischia di far precipitare il Valdarno in una vera e propria emergenza rifiuti. Con la crescita della raccolta differenziata, la realizzazione degli impianti di recupero e valorizzazione del Distretto e l’ampliamento del termovalorizzatore di Arezzo, la discarica, comunque necessaria alla chiusura razionale ed economica del ciclo dei rifiuti, sarà destinata ad accogliere soltanto i residui di lavorazione, non altrimenti recuperabili, nella percentuale del 10% prescritta dalle normative europee”.

Valdarno Ambiente rappresenterà anche un’opportunità di lavoro per il territorio: “Per quanto riguarda i livelli occupazionali il Distretto, che oggi occupa 60 addetti, prevede un incremento di almeno il 30% dei posti di lavoro complessivi ripartiti tra le quattro aziende, con ricadute positive anche sull’indotto, se si considera che già oggi oltre il 50% dei suoi fornitori di beni e servizi proviene dal Valdarno”. 


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