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Attualità giovedì 19 dicembre 2019 ore 14:23

Un secolo di calcio tra mille curiosità e inediti

Il calcio a Figline negli anni Trenta
Foto di: Edo Mugnai

Dal portiere “gatto nero” al bomber che segnava sotto le bombe. Tutte le sorprese che emergono dal libro che celebra i cento anni di calcio a Figline



FIGLINE INCISA — Il primo a rivelare una notizia inedita è stato Amerigo Sarri, il padre dell’allenatore della Juve. Lui, finora, era conosciuto soltanto come un ciclista che spopolava negli anni Cinquanta, ma oggi ha rivelato di essere stato anche un valido calciatore. All’età di 17 anni ancora prendeva a pedate il pallone sul campo da calcio improvvisato, allestito a Figline dai soldati inglesi, utilizzando le macerie delle case bombardate. “Ai miei tempi – ricorda Sarri senior – c’era a Figline un portiere bravissimo, Giovanni Torricelli, detto ‘il gatto nero’, era talmente bravo che fu contattato dall’allora Internazionale”.

È questa una delle tante chicche storiche emerse nel corso della conferenza stampa di presentazione del libro “Una lunga storia Gialloblù – 1919-2019 cento anni di calcio a Figline” di Carlo Fontanelli e Leonardo De Nicola (Geo Edizioni). Volume che sarà presentato ufficialmente lunedì 23 dicembre, alle 18,30, al Teatro Garibaldi di Figline. Per l’occasione, dopo i saluti della Sindaca del Comune di Figline e Incisa Valdarno, Giulia Mugnai, prenderà la parola proprio Maurizio Sarri, cresciuto non solo calcisticamente a Figline e prima di iniziare una lunga carriera di allenatore che lo ha portato alla guida della Juventus.

Ovviamente il libro di De Nicola e Fontanelli contiene anche una intervista a Maurizio Sarri, realizzata da Leonardo De Nicola, ma il volume (320 pagine) contiene molto altro: ad esempio 300 fotografie storiche, in gran parte recuperate da Edo Mugnai, appassionato fotografo figlinese a cui fu assegnato il premio Bambagella 2018. “E poi – ha ricordato De Nicola – ci sono tutti i cosiddetti “tabellini” delle 2200 partite disputate in un secolo dalla squadra di calcio figlinese. Ciò vuol dire che ad ogni calciatore è stato dato un nome e un cognome”.

“Quella del calcio a Figline è una storia punteggiata da grandi appuntamenti – ha ricordato Fontanelli – come la partita disputata contro il Torino sul campo di Ivrea, o le memorabili promozioni in serie D e in serie C”. Anche se gli inizi delle varie epoche non sono stati sempre vincenti, come ricorda, scherzando, Vittorio Casucci, più volte direttore sportivo e dirigente delle squadre figlinesi: “Nella prima partita del Figline giocata nel 1919 il Figline perse 1-0 a Pian di Scò. E quando ancora l’Italia era spazzata dai venti guerra, il 2 aprile del ’45 il Figline già riprendeva a giocare perdendo 2-0 a Montevarchi”. Ma a Casucci, alias “Ciuffo”, piace ricordare anche il nome dell’autore del primo gol segnato nel dopoguerra dal Figline: Loris Poggesi, bomber sotto le bombe, che andò in rete a Incisa quando ancora il secondo conflitto mondiale non era terminato.


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