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Attualità giovedì 30 dicembre 2021 ore 11:39

Podere Rota, "verso la chiusura ai rifiuti urbani"

Il termine nella delibera dall’Assemblea di Ato discussa nell'ultimo Consiglio comunale. Tre i temi connessi portatati dal sindaco Vadi



SAN GIOVANNI VALDARNO — Nel corso dell'ultimo Consiglio comunale, che si è svolto proprio ieri in videoconferenza, il sindaco di San Giovanni Valdarno Valentina Vadi ha fatto una comunicazione su tre importanti argomenti relativi alla questione dei rifiuti nel territorio.

Il primo punto riguarda la delibera approvata dall’assemblea dell’Ato rifiuti Toscana Sud in data 7 dicembre 2021 “Programmazione per l’esercizio 2022 dei conferimenti dei rifiuti indifferenziati ed organici agli impianti convenzionati con l’autorità”. Dal documento si deduce chiaramente che, all’esaurimento degli attuali volumi previsto per la metà del 2022, la discarica di Podere Rota chiuderà al conferimento dei rifiuti urbani.

“Nella lunga relazione tecnica del direttore Paolo Diprima – spiega il sindaco Vadi – , viene stabilito il flusso dei rifiuti urbani nell’Ato Toscana sud nelle tre provincie di Arezzo, Siena e Grosseto. Per l’anno 2022, viene confermato il non utilizzo dell’impianto di compostaggio di Casa Rota. Nel documento si specifica inoltre che Csai ha chiesto l’ampliamento per rifiuti speciali non pericolosi; pertanto, anche nel caso dovesse essere approvato, sarà un sito estraneo al conferimento dei rifiuti urbani che è di competenza dell’autorità Ato. In attesa dell’entrata a regime del termovalorizzatore di San Zeno, i rifiuti urbani non più destinabili alla discarica di Terranuova Braccioini, saranno indirizzati a due impianti extra provinciali convenzionati: Cannicci e Poggio alla Billa.
Un primo obiettivo fondamentale è stato raggiunto grazie al prezioso contributo del Consiglio comunale, delle associazioni, dei comitati, e di molti attori del territorio ossia che la discarica di Podere Rota chiuda all’esaurimento degli attuali volumi per il conferimento dei rifiuti urbani. E il documento di Ato rifiuti Toscana sud è un valido supporto e un importante punto di riferimento”.

Il secondo punto è la convocazione della Conferenza dei servizi relativa al progetto di ampliamento della discarica di Podere Rota per rifiuti speciali non pericolosi, richiesta da Csai nell’ottobre 2020. “Rispetto a questo – precisa ancora Vadi – è stata convocata la prima conferenza dei servizi che si terrà il 31 gennaio 2022 alle ore 10 in videoconferenza. Un passaggio molto importante si trova a pagina 3 della convocazione e riguarda la potenziale contaminazione delle acque sotterranee in relazione ai superamenti delle Csc, le concentrazioni soglia di contaminazione, in alcuni piezometri della rete di monitoraggio della discarica e le note intercorse sull’argomento fra gli uffici regionali competenti e la società proponente. Viene infatti chiesto al settore miniere e autorizzazioni in materia di geotermia e bonifiche, al settore servizi pubblici locali energia e bonifici, al Comune di Terranuova Bracciolini e ad Arpat di fornire aggiornamenti sul tema”.

E questo si collega al terzo e ultimo punto della comunicazione del primo cittadino di San Giovanni: il procedimento relativo alla potenziale contaminazione delle acque sotterranee rilevato da Arpat nel settembre 2020, preso in carico dal settore bonifiche della Regione Toscana nel settembre 2021, quindi un anno dopo, e non ancora concluso.

“Il nuovo responsabile del settore miniere, autorizzazioni in materia di geotermia e bonifiche è il dottor Alessandro Fignani. Il 6 ottobre – dichiara il primo cittadino – quando è stato avviato il procedimento per individuare il responsabile della potenziale contaminazione, ho richiesto al dottor Fignani specifiche informazioni. Lui ha risposto che l’iter era in corso di svolgimento, che erano scaduti i termini per la produzione di eventuali nuovi documenti e che confidava di riuscire a concluderlo entro la fine del mese, cioè di ottobre 2021. Dopo che è arrivata per pec la convocazione della conferenza dei servizi, dove si chiede anche il contributo del settore bonifiche, e dato che il procedimento non era ancora terminato ho nuovamente scritto a Fignani per conoscere l’evolversi della situazione. Lui ha risposto spiegando che il procedimento era stato interrotto in conseguenza di un’ulteriore notifica di contaminazione su area contermine. Dopo il confronto con Arpat e altri istituti competenti, è stato deciso di mantenere distinti i due procedimenti. Tuttavia, per individuare il responsabile della potenziale contaminazione di Podere Rota sarà necessario un nuovo confronto con Arpat per acquisire ulteriori elementi conoscitivi anche in conseguenza della recente notifica. Ovvio che la conferenza dei servizi, che si aprirà a fine gennaio 2022, non potrà prescindere dall’esito di questo procedimento. Auspico – conclude Vadi – che in questa sede possa esser fatta definitiva chiarezza sul responsabile della potenziale contaminazione delle acque sotterranee del sito di Podere Rota rilevata da Arpat”.


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