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Attualità martedì 13 aprile 2021 ore 11:35

“Contaminazioni in discarica, chi fa la diffida?”

La discarica di Podere Rota a Terranuova
La discarica di Podere Rota a Terranuova

Podere Rota, l'Arpat ha chiesto la bonifica ma non ci sono stati provvedimenti. Vadi: “Regione e Provincia stabiliscano chi deve intervenire”



SAN GIOVANNI — Valentina Vadi richiama la Regione Toscana e la provincia di Arezzo a chiarire chi, tra i due enti, deve intervenire nei confronti del gestore della discarica di Terranuova per “potenziale contaminazione delle acque sotterranee” secondo quanto rilevato dall’Arpat tempo fa (vedi articolo collegato) in merito all'impianto di smaltimento dei rifiuti.

Il sindaco di San Giovanni ricorda: “Sono passati dieci giorni da quando Arpat, il 22 marzo scorso, invitava le amministrazioni competenti, Regione e Provincia di Arezzo, ad emettere diffida con ordinanza nei riguardi del responsabile della potenziale contaminazione del sito della discarica di Podere Rota, perché il gestore dell’impianto provvedesse alla bonifica. Da allora niente è stato fatto”.

Vadi quindi aggiunge: “La Regione e la Provincia sciolgano rapidamente la questione relativa all’attribuzione di competenza e stabiliscano chi delle due amministrazioni è titolata ad emettere ordinanza nei confronti del gestore della discarica per ‘potenziale contaminazione delle acque sotterranee’. Il Valdarno non può aspettare oltre”.

“L’ordinanza – spiega ancora il sindaco – è un passaggio non soltanto richiesto in maniera evidente dalla legge, ma fondamentale perché si riconosca la pericolosità potenziale del sito e la Regione proceda a sospendere il Provvedimento autorizzatorio unico (Paur) (l’iter per l’autorizzazione all’ampliamento della discarica su cui si sta discutendo da mesi, ndr). Non è pensabile, infatti, che si vada avanti con l’ampliamento di un sito che, come dichiara Arpat, presenta una contaminazione potenziale delle acque sotterranee che deve essere indagata ed approfondita”.

Il 19 febbraio scorso il primo cittadino di San Giovanni ha inviato due istanze, una alla Regione Toscana perché sospendesse il Paur fino a quando la situazione della potenziale contaminazione non fosse stata chiarita, e una alla Provincia di Arezzo richiedendo di “diffidare, con ordinanza motivata, il responsabile della potenziale contaminazione a provvedere”.

Secondo quanto fanno sapere dal Comune sangiovannese nessuna risposta da parte delle Regione mentre la Provincia, qualche giorno fa, ha inviato una “richiesta di chiarimenti” indirizzata alla Regione Toscana e ad altri enti, nella quale, si legge: “Ciò premesso, non volendo questo Ente rimanere in nessun modo inerte rispetto ai provvedimenti che Arpat richiede di intraprendere al soggetto competente, si prega di far conoscere con estrema chiarezza, e auspicabilmente in tempi brevi, se il succitato potere di ordinanza richiesto risulti in atto come prerogativa di codesta Regione, ovvero risulti ancora radicato nelle prerogative della Provincia, risultando altresì necessario anche per procedere con l’interruzione del Paur”.

La Provincia – commenta Vadi – ha fatto un passo avanti importante, per cui di nuovo, come vado facendo ormai da diversi mesi, mi appello alla Regione Toscana perché risponda, in tempi brevi, all’istanza presentata dal Comune di San Giovanni Valdarno in data 19 febbraio, sospenda e archivi il Paur, e dia risposte immediate alla richiesta di chiarimenti della Provincia. Il Valdarno non può attendere oltre, non può attendere che venga dipanato un conflitto di attribuzioni di competenze tra Regione e Provincia che potrebbe trascinarsi per mesi e mesi: c’è una potenziale contaminazione delle acque sotterrane nel sito in cui sorge la discarica di Podere Rota, una potenziale contaminazione delle acque sotterranee dichiarata nei documenti ufficiali di Arpat da almeno 7 mesi, una potenziale contaminazione che potrebbe mettere a serio rischio la salute dei cittadini. Prioritaria rispetto a tutto, in questa circostanza, diventa l’attivazione della procedura di bonifica con indagini, saggi, campionature e rilievi del terreno che sono fondamentali per definire la situazione". 

"E questo è possibile, per legge, soltanto a seguito di un’ordinanza. Mi rivolgo alle due amministrazioni competenti, Regione e Provincia - conclude il sindaco di San Giovanni - perché risposte così importanti per il nostro territorio arrivino celermente e perché l’ordinanza che obbliga il gestore ad intraprendere il percorso della bonifica del sito possa giunga al più presto, insieme, come conseguenza diretta ed immediata, alla sospensione e all’archiviazione del Provvedimento autorizzatorio unico regionale (Paur) per l’ampliamento della discarica di Podere Rota, che non avrebbe più ragione di tenersi in piedi”.


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