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Attualità sabato 12 giugno 2021 ore 07:00

Casa della cultura, perché si chiamerà Palomar

Annunciato il nuovo nome del palazzo di piazza della Libertà che ospiterà la biblioteca: il centro polifunzionale sarà inaugurato sabato prossimo



SAN GIOVANNI — Una parola evocativa, Palomar – il nome del protagonista di un romanzo di Calvino e che dà il titolo al libro - ma anche un acronimo che gioca sulle lettere di Palazzo Marconi, il nome con cui tutti conoscono l’edificio in piazza della Libertà a San Giovanni. E poi un claim, uno slogan semplice ed efficace, che richiama quella che è stata una “casa del popolo”, che è diventata “casa del fascio” e che adesso trova la sua essenza nella definizione di “casa della cultura”

Questa l’idea che sta dietro la scelta del nome per la nuova sede che accoglierà anche la biblioteca comunale Masaccio che sarà inaugurata sabato 19 giugno. Qui troveranno posto il prestito librario, la consultazione e lo studio con postazioni a sedere, accoglienza, informazione e reference, biblioteca ragazzi, access point (per la fruizione gratuita della rete e della connessione con postazioni dedicate). Sarà inoltre un luogo per attività culturali di varia natura, uno spazio libero, di confronto e di costruzione del sapere. I servizi e le funzioni della Casa della cultura, una volta terminata l’emergenza sanitaria e con il ritorno delle attività a pieno regime, saranno ulteriormente implementati.

“Quando ci siamo confrontati per individuare il nome per la Casa della Cultura di San Giovanni, sono state numerose le proposte e le idee emerse” ha dichiarato il sindaco Valentina Vadi. “Volevamo che il nome di questo nuovo spazio pubblico avesse un legame con la storia della città e che rinviasse immediatamente ad un luogo di saperi e conoscenza. Palomar è apparso subito il nome adeguato perché risponde a questo duplice obiettivo: da una parte è un acronimo di Palazzo Marconi (che è il nome storico del palazzo) e dall’altro rinvia all’omonima opera di Italo Calvino, edita nel 1983. Il titolo del libro è ispirato all’osservatorio astronomico di Monte Palomar, negli Stati Uniti, dove è collocato il famoso telescopio Hale. Il protagonista, il signor Palomar – spiega il primo cittadino – che attraverso l’osservazione vorrebbe dare alla realtà e ai multiformi aspetti dell’universo una lettura e una sistemazione razionale, rappresenta il bisogno innato nell’uomo di conoscenza, ma anche i limiti e la provvisoria precarietà della conoscenza umana, alla cui categorizzazione la realtà sfugge e si sottrae".

"La nostra Casa della Cultura sarà luogo di conoscenza, esperienza, socialità, accoglierà la nuova sede dalla biblioteca Masaccio, ma non sarà soltanto una biblioteca – conclude il sindaco - sarà uno spazio culturale di costruzione dei saperi e di identità dell’intera comunità”.

Palomar, quindi, è un termine polisemantico che intreccia il riferimento al nome del palazzo, il titolo di un'opera di uno degli scrittori italiani più celebri e rappresentativi e l’osservatorio astronomico fra i più importanti al mondo situato nella Contea di San Diego in California. Osservare, esaminare, approfondire, allargare lo sguardo, sentirsi - attraverso la condivisione della cultura - parte di qualcosa di più ampio, oltre l'individualità: Palomar vuole essere una finestra aperta sul mondo, tra studio, confronto, intreccio di conoscenze e risorse, crescita.

Palomar, infine, è anche il nome di un famoso nodo marinaro, considerato il più resistente per legare gli ami ad occhiello: la Casa della cultura vuole stabilire un legame forte e duraturo con la comunità, identificandosi come luogo di unione e di aggregazione.

Durante la giornata di inaugurazione di sabato 19 giugno, si potrà accedere alla Casa della cultura con visite animate. Dati gli ingressi contingentati, nel rispetto delle normative anti contagio Covid, è consigliata la prenotazione per email a cultura@comunesgv.it o per telefono al numero 0559126209 (dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 14).


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