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Attualità domenica 26 gennaio 2020 ore 19:24

Brindisi al pilota deceduto, la sorte in una data

Maurizio Scarpelli alla guida del suo elicottero

Nel venticinquesimo giorno di gennaio il destino ha intrecciato strane sincronie. Così amici e parenti hanno ricordato Maurizio ad un anno dalla morte



REGGELLO — Di solito il 25 gennaio era un giorno di festa. I ragazzi ospiti della casa famiglia si ritrovavano per festeggiare il compleanno di Renato Scarpelli, il loro “padre” affidatario, nonché il fondatore di quella comunità, che per decenni ha ospitato sulle colline di Reggello centinaia di ragazzi in difficoltà. Il 25 gennaio 2019 babbo Renato avrebbe compiuto 77 anni. Quel giorno suo figlio Maurizio è morto. L’elicottero che stava pilotando in Val d’Aosta è stato centrato da un aereo proveniente dalla Francia. Maurizio Scarpelli non doveva essere lì: aveva sostituito un collega malato. Anche l’aereo da turismo non doveva essere lì, e nemmeno in Italia. Il processo in corso al tribunale di Aosta sta mettendo in fila una serie infinita di strane coincidenze. Lo chiamano destino.

Ieri, 25 gennaio 2020, i ragazzi di Pilano sono rientrati nel cascinale dove un tempo c’era la casa famiglia che li ha cresciuti. Chi ha potuto è tornato a Reggello, pur abitando lontano. Qualcuno è arrivato portandosi dietro moglie e figli. 

Così per una sera le luci di Pilano si sono riaccese. La grande cucina si è nuovamente riempita. C’è chi ha ripreso lo stesso posto a tavola che occupava trent’anni fa.

Poco prima si era conclusa la cerimonia religiosa nella pieve di Cascia. Per ricordare Maurizio, un anno dopo la sua scomparsa. Quello era stato il momento delle lacrime e dei singhiozzi.

Ma ora, a tavola, “mamma Laura” ha voluto ricordare Maurizio e Renato come se loro fossero ancora lì. Come si era fatto ogni 25 gennaio. Allora la fiamma è stata riaccesa sotto il grande pentolone con gli spaghetti. Il pane, croccante, è stato diviso come una volta.

Alla fine, cosi come facevano primi cristiani con i “rifrigeria”, tutti hanno alzato il calice. Bandita per un attimo la tristezza, asciugate le lacrime, si è brindato per un compleanno doppiamente particolare, da celebrare il 25 gennaio. Il giorno - per chi ha il dono della fede - del “dies natalis”: la nascita alla nuova vita, quella eterna.


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