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Attualità lunedì 23 gennaio 2023 ore 19:10

Visita specialistica al Canale Battagli, sta bene

Le immagini dei tratti tombati ha permesso di verificare lo stato di salute dei manufatti e programmare un intervento che lo ha rimesso “in forma”



MONTEVARCHI - SAN GIOVANNI — Ha tanti anni, ma se li porta bene. Gode di buona salute il Battagli, canale che va dall’opera di presa sul fiume Arno, presso la diga di Levane, a San Giovanni Valdarno attraversando il territorio dei comuni di Montevarchi e San Giovanni, il cui primo impianto risale addirittura al periodo medievale. O meglio, in territorio montevarchino, risultano in forma alcuni manufatti che ne assicurano la piena funzionalità.

Lo ha accertato il Consorzio di Bonifica 2 Alto Valdarno: su richiesta del comune di Montevarchi, nel quadro della convenzione che regola i rapporti tra tutti i soggetti interessati alla gestione del canale, l’ente ha eseguito un accurato check up dei tratti tombati, che si alternano ai tratti a cielo aperto, nello sviluppo dell’infrastruttura, preziosa per assicurare la fornitura dell’acqua a decine di utenze (in passato solo agricole, oggi anche domestiche, commerciali e industriali) e per alleggerire il sistema di drenaggio urbano, ottimizzando la risposta del reticolo al rischio idraulico.

Ad essere sottoposti a “visita specialistica” sono stati in particolare due manufatti, sui quali – da tempo – si addensavano timori sul loro stato e risultava necessaria una verifica interna.

Il sifone sul torrente Dogana e quello sul Torrente Giglio sono stati monitorati con apparecchiature sofisticate, che hanno permesso di scandagliare misteriosi percorsi sotterranei realizzati in volte a mattoni, oltre che di verificare lo stato funzionale di queste opere.

Le video-ispezioni, difficili da realizzare sul piano organizzativo a causa della sovrapposizione di differenti necessità e competenze, in realtà, hanno rivelato la presenza di opere ancora solide e robuste, capaci quindi di svolgere perfettamente il loro compito.

Unico problema emerso: la presenza nel sifone del Giglio di accumuli di sedimenti che ne causavano la quasi totale ostruzione. Di qui la decisione di procedere con la caratterizzazione dei materiali e alla successiva rimozione. In questi giorni, l’intervento è stato completato con la stabilizzazione della griglia.

Nelle immagini alcuni momenti dell’indagine e dell’intervento che ha richiesto un investimento di circa 100 mila euro.


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