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Attualità lunedì 04 maggio 2020 ore 14:36

Fase 2, la protesta silenziosa dei negozianti

Le borse dei negozi davanti al municipio

Gli esercenti del centro storico hanno aderito alla manifestazione di Confcommercio contro il Governo. Saracinesche alzate e un’originale iniziativa



MONTEVARCHI — “Siamo gli unici negozi ancora chiusi perché?” è scritto a penna sulla shopping di Alex. Mentre su un’altra busta di carta bianca si legge “Il lavoro è vita”.

Le borse con i brand e i sacchetti colorati di tanti negozi del centro storico di Montevarchi sono stati sistemati sui gradini del Municipio in piazza Varchi. Qualcuno dà uno sguardo passando, qualcun altro si ferma a leggere i messaggi che gli esercenti locali lanciano al governo. È questa la protesta silenziosa dei commercianti del paese contro il mancato permesso di riaprire oggi l’attività così come invece è stato concesso ad altri settori merceologici. 

La data del 4 maggio – che ironia della sorte cade di lunedì giorno di chiusura settimanale dei negozi – è quella fissata dal governo per la cosiddetta fase 2, quella del quasi ritorno alla normalità dopo due mesi di stop legato all’emergenza Coronavirus. Tra le attività che non possono ancora riaprire le porte vi sono negozi di abbigliamento, calzature, accessori, oggettistica, bar e ristoranti. Anche i titolari montevarchini di tali attività hanno deciso di protestare in massa e compatti questa mattina contro la decisione governativa che rimanda la loro riapertura di due settimane, un tempo di attesa per loro troppo lungo che potrebbe significare ulteriori perdite economiche se non addirittura la chiusura definitiva.

“Contributi a fondo perduto. Moratorio fiscale. Aiutiamo il commercio a ripartire” è l’appello scritto da Dolcenera Caffè, bar che si trova proprio al piano terra del municipio. “Non si pagano i debiti con i debiti. Soldi a fondo perduto” grida Dimensione Kid dal sacchetto color corda. E mentre le borse shopping e i contenitori di cartone per le torte delle pasticcerie restano davanti all’ingresso del palazzo del Comune in bilico sotto i colpi di vento, i negozianti hanno riacceso le luci dei locali e aperto le porte: dalla gioielleria Segoni, ad Albos che vende intimo, a PaolaDue di borse e pelletteria, all’oreficeria Lombardi, ai negozi di abbigliamento Alex, Belardi, Derby,  Sisley e Benetton, all’antica pasticceria Gelè tanto per citarne alcuni.

Qualcuno ha solo alzato la saracinesca a metà, qualcun altro ha invece illuminato la vetrina, altri sono dentro indaffarati facendo un cenno di saluto ai clienti che passano ma indicando che non si può entrare, altri sono davanti alla bottega a fare due chiacchiere a debita distanza. Quasi tutti hanno affisso il volantino blu dove compare in bella vista “aperto” che però non è un invito ad entrare, ma solo un avviso virtuale, la parola chiave con cui Confcommercio ha indetto per oggi la “manifestazione di mobilitazione regionale per la riapertura anticipata di negozi, bar e ristoranti”.


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