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Attualità mercoledì 17 febbraio 2021 ore 19:29

Bekaert, 100 lavoratori scrivono a Mattarella

La manifestazione dei lavoratori Bekaert
La manifestazione dei lavoratori Bekaert a Figline nel 2019

Dipendenti e Fim-Cisl inviano la lettera anche a Draghi per sbloccare la vertenza con l’azienda e salvare lo stabilimento. “Vogliamo lavoro”



FIGLINE — “Dal presidio della nostra fabbrica sono passati ministri, senatori, onorevoli e sindaci; tutti ci hanno rassicurato e stimolato nel lottare: “Una soluzione verrà trovata”. La soluzione, per noi, non può che essere quella di una reindustrializzazione dell’attuale sito produttivo". Ma finora non si è visto niente e così 100 lavoratori della Bekaert di Figline e i delegati Fim-Cisl hanno scritto una lettera al presidente della Repubblica e al neo premier. I dipendenti hanno saputo giorni fa che l’azienda belga aveva deciso di licenziarli non prorogando per loro la cassa integrazione. Una vera doccia fredda, un gesto che è stato considerato uno sfregio per gli operai e tutto il Valdarno. Ora il tentativo di coinvolgere Mattarella e Draghi chiedendo un aiuto vero.

Nell’accorata lettera si ricordano le fasi della vicenda: la multinazionale belga compra nel 2016 la Pirelli di Figline “ne prende il know how, ne prende il mercato e nel giugno del 2018 annuncia la chiusura dell’intero stabilimento e il licenziamento dei 318 lavoratori. Così è stata determinata la fine di un’altra importante realtà industriale italiana".

Qualche settimana fa sembrava possibile una svolta: “I sottosegretari del Mise, on. Morani e on. Todde, ci avevano preannunciato un appuntamento nel mese di gennaio 2021, per incontrare dei nuovi soggetti industriali in grado di concretizzare una soluzione industriale alla nostra vertenza” spiegano operai e sindacalisti nella lettera. “Finalmente sembrava, a noi dipendenti rimasti, alle nostre famiglie e all’intero territorio, di vedere la luce in fondo al tunnel. Purtroppo, un’improvvisa crisi di Governo ha fatto saltare quell’incontro al Ministero". Ma ora “noi e le organizzazioni sindacali che ci rappresentano non abbiamo più notizie, mentre la multinazionale belga Bekaert non è più disposta a continuare la trattativa per una possibile reindustrializzazione e si rifiuta ad oggi di concedere ulteriori settimane di cassa integrazione. Per questo ci rivolgiamo a Voi e al vostro importante ruolo: si apre di fronte a noi un periodo fondamentale, nella speranza di poter riconquistare quel tavolo al Ministero e lì trovare la soluzione alla nostra vertenza. Non vogliamo assistenzialismo – concludono - vogliamo lavoro".


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