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Cronaca mercoledì 07 ottobre 2020 ore 19:00

Droga, casolare di Levane era base dello spaccio

spacciatore
Foto di repertorio

Un edificio isolato era punto di riferimento per i clienti abituali che volevano comprare stupefacenti e centro dell’attività illegale in Valdarno



LEVANE — Un casolare isolato alla periferia di Levane, circondato dal bosco e difficilmente raggiungibile perché servito da una sola strada. 

Un luogo perfetto per diventare il quartier generale del traffico di stupefacenti in Valdarno. Perché dalla sua posizione, in alto, ci si poteva accorgere per tempo dell’arrivo delle forze dell’ordine e quindi scappare in fretta, perché nei terreni circostanti pieni di piante e arbusti era facile nascondere la droga in caso di necessità, perché la “riservatezza” del posto permetteva ai clienti di recarvisi quando volevano e senza preavviso, certi che avrebbero trovato cocaina e marijuana. 

Ma alla fine i Carabinieri sono arrivati, portando alla luce uno dei tasselli del complicato puzzle del traffico illecito che si sviluppava tra la vallata e l’Albania. L’operazione denominata “Ricavo” ha portato questa mattina all’arresto di 9 persone gravemente indiziate, a vario titolo, per i reati di concorso continuato e aggravato in detenzione ai fini di spaccio di ingenti quantitativi di stupefacenti. Ma complessivamente l’indagine condotta dal 2018 dalla Compagnia dei Carabinieri di San Giovanni ha fatto scattare le manette a venti malviventi (vedi articoli collegati)

Se il casolare era il centro dell’attività, lo spaccio di droga si svolgeva anche in due esercizi commerciali, uno a Levane e l’altro a San Giovanni, dove i clienti si rifornivano di dosi regolarmente e incontravano i pusher di fiducia con cadenza settimanale. Una rete illegale ben organizzata spezzata dopo mesi di indagini condotte dai militari sangiovannesi - coordinati dalla Procura della Repubblica di Arezzo – attraverso controlli, pedinamenti degli indagati, sorveglianza dei luoghi ma usando anche mezzi tecnologici, intercettazioni telefoniche ed ambientali-veicolari, l’esame della videosorveglianza da remoto. Un’analisi capillare che ha permesso di documentare le dinamiche interne del gruppo e di mettere fine alla sua attività.


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