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Cronaca giovedì 18 marzo 2021 ore 12:48

Scoperta truffa per oltre 100mila euro

soldi

Il colpo in una azienda agricola del Valdarno fa emergere una serie di raggiri ai danni di varie ditte del zona e non solo. Nei guai due giovani



VALDARNO — Nella scorsa primavera, il responsabile di una nota azienda agricola del Valdarno aretino sporgeva denuncia presso il Commissariato di Montevarchi per aver subito una serie di furti all’interno della propria azienda aggiungendo che ignoti, sfruttando il nome e il timbro della sua ditta, avevano acquistato materiale ferroso da un’azienda di Livorno senza corrispondere l’importo dovuto, oltre 40.000 euro.

L’indagine immediatamente avviata dai poliziotti di Montevarchi consentiva di verificare che il materiale era stato acquistato e depositato nei pressi dal casello autostradale A1 Valdarno e che il committente, un quarantacinquenne originario di Firenze, era un ex collaboratore della azienda agricola da poco licenziato ed anche l’unica persona ad avere accesso ai locali dell’impesa valdarnese.

Durante l’attività investigativa è emerso che altre aziende erano state danneggiate dallo stesso truffatore.

Ad oggi il valore complessivo della merce sottratta si aggira ad oltre 100.000 euro e le numerose aziende coinvolte non appartengono soltanto al Valdarno aretino ma alcune hanno sede anche in provincia di Firenze.

Il copione era sempre lo stesso: l’uomo, dicendo di avere una forte diponibilità economica tale da non far dubitare della propria solvibilità, contattava le ditte per l’acquisto dei materiali (utilizzando diversi numeri di cellulari ed apparecchi telefonici), corrispondeva un piccolo acconto in contanti promettendo di saldare il conto attraverso bonifici bancari riconducibili a conti correnti che poi risultavano inesistenti. Il truffatore si rendeva poi totalmente irreperibile.

I materiali ordinati però non dovevano essere consegnati in ditta ma in posti diversi. In alcuni casi, infatti, la richiesta era di consegnarli su uno spiazzo poco dopo l’uscita del casello autostradale A1 Valdarno (come nel caso della truffa che ha originato la complessa attività di indagine) in altri in una località fuori dalla vallata. Quest’ultimo sito è stato individuato grazie agli accertamenti svolti dagli operatori del Commissariato di polizia di Montevarchi.

Nella località individuata, molto isolata ed in provincia di Firenze, si è riscontrata la presenza di un ingente quantitativo di materiale edile di vario tipo accatastato lungo una strada adiacente una casa colonica in fase di ristrutturazione in esclusivo utilizzo di un trentacinquenne di origini fiorentine, non essendoci nessun’altra abitazione o appezzamento di terreno coltivabile o da allevamento nella zona.

All’esito di tutte le attività i militari hanno scoperto come i due uomini si conoscevano da tempo e che parte del materiale sottratto con l’inganno era destinato proprio al giovane fiorentino.

Su disposizione della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Arezzo, i poliziotti del di Montevarchi, coordinati dal vice Questore Aggiunto Alessia Zuccarello Marcolini, con il contributo operativo della Squadra Mobile e del Gabinetto di Polizia Scientifica di Arezzo e della Squadra Mobile, del Reparto Prevenzione Crimine e del VIII Reparto Volo di Firenze, hanno perquisito gli immobili dei due uomini.

La perquisizione eseguita nei confronti del 35enne. effettuata nella località in cui si è riscontrata la presenza di un ingente quantitativo di materiale accatastato lungo la strada adiacente un casolare in ristrutturazione, ha dato esito positivo. È stata quindi rinvenuta e restituita gran parte dei materiali denunciati dalle parti offese.

Il resto del materiale, al momento non ancora ricondotto ai truffati, è stato comunque sottoposto a sequestro in attesa di rintracciare i legittimi proprietari. Nello specifico non sono stati attribuiti: 3 rotoli di tessuto non tessuto, oltre 1000 mq di pietra serena (di diversa lunghezza) e 12 mq di perlinato in legno.

I due uomini, con numerosi precedenti penali, sono stati quindi denunciati per truffa e ricettazione in concorso.


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