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Attualità giovedì 27 agosto 2020 ore 19:32

Il 2 settembre sarà il “D-Day” per il Serristori

Nella riunione tra i sindaci e la Regione si deciderà il destino dell’Ospedale. Comitato e Cobas pronti a dare battaglia in caso di risposte evasive



VALDARNO FIORENTINO — Andato a vuoto l’appello lanciato a suo tempo alla Regione Toscana e ai sindaci del Valdarno fiorentino di anticipare l’atteso incontro istituzionale previsto per il 2 settembre 2020 sull’ospedale Serristori, al fine di riconfermare il patto territoriale con impegni precisi, a fronte dei tagli indiscriminati predisposti dagli attuali manager con la soppressioni di posti letto, reparti di degenza, attività, servizi e personale, Cobas e Comitato Salvare il Serristori chiedono in un comunicato a firma congiunta che al termine della riunione istituzionale fra il Presidente della Regione Toscana ed i Sindaci del Valdarno Fiorentino, prevista per il 2 settembre, venga riferito pubblicamente e dettagliatamente ogni atto e impegno preciso assunto dalle parti per porre fine alla precarizzazione in atto.

Comitato e Cobas ricordano che la straordinaria manifestazione del 26 giugno 2020 contraria allo smantellamento del Presidio Ospedaliero Serristori. ha portato i Sindaci del Valdarno Fiorentino, presenti anch’essi alla manifestazione, a richiedere un cambio dell’attuale gestione aziendale accompagnata da impegni precisi e puntuali da parte della Regione e della USL Toscana Centro.

Queste richieste sono state formalizzate da un “documento congiunto” con tutto l’associazionismo territoriale per il reintegro reparto per reparto, dei medici e del personale sanitario del comparto mancanti, di tutti i posti letto attualmente soppressi (Medicina A, Sub-Intensiva, P.S., Week Surgery, Sale operatorie, cardiologia, oncologia ortopedia, odontoiatria, endoscopia, dermatologia, geriatria, laboratorio analisi, diagnostica radiologica, farmacia interna, punto di ristoro), per il rispetto di tutti gli impegni sottoscritti con il patto territoriale e mai realizzati specificamente, lì dove si afferma: “il Serristori rimane un ospedale per acuti che cura le urgenze con caratterizzazione come ospedale di zona con P.S. H24 e sub intensiva, una medicina adeguata a rispondere all’esigenze di tutti i reparti e servizi presenti, una chirurgia d’urgenza e programmata”.

“Di quel documento congiunto ci aspettiamo che ogni parola e frase venga onorata” dicono ora i Cobas e il Comitato Salvare il Serristori che nel contempo avvisano la Regione Toscana e Sindaci del Valdarno Fiorentino che non saranno accettate dichiarazioni vuote, promesse vane o proclami a fini propagandistici, ma solo atti concreti per il ripristino immediato della piena funzionalità del Presidio Ospedaliero. “Vanno respinte al mittente tutte le operazioni di depotenziamento che hanno portato l’Ospedale sull’abisso del declassamento, favorendo le strutture private e depotenziando il Presidio Ospedaliero pubblico territoriale”.

“Nel richiedere che prevalgano gli interessi pubblici e collettivi, il diritto alla salute, la salvaguardia del sistema sanitario del Valdarno fiorentino, il rispetto della volontà della popolazione nella difesa / potenziamento / riqualificazione /messa in sicurezza dell’Ospedale – conclude la nota congiunta di Cobas e Comitato – attendiamo gli esiti dell’incontro del 2 settembre al fine di valutare il comportamento delle istituzioni, degli amministratori, pronti a riprendere ogni forma di mobilitazione e iniziativa”.


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