Attualità giovedì 01 luglio 2021 ore 14:00
Cromo nei terreni, M5S porta il caso in Regione

Dopo la segnalazione di Csai, Galletti presenta un’interrogazione per sapere come l’ente toscano affronterà la questione inquinamento ambientale
TERRANUOVA BRACCIOLINI — Irene Galletti, capogruppo del Movimento 5 Stelle in consiglio regionale della Toscana, ha presentato un’interrogazione a seguito della segnalazione della società Csai di Terranuova sulla presenza di cromo nei terreni circostanti l’impianto di smaltimento dei rifiuti di Podere Rota riconducibili – secondo gli accertamenti effettuati dalla spa – al materiale di riporto per i lavori nella costruzione della vicina strada provinciale di Piantravigne (vedi articoli collegati).
Galletti prende spunto dalla recente vicenda valdarnese per “chiarire in che modo, e con quali tempi, la Regione intenda attuare la ricognizione e la mappatura dei cantieri e delle discariche che nel corso degli anni sono stati oggetto di conferimento degli scarti di lavorazione Keu (in cui è presente il cromo, ndr), relativi all’omonima inchiesta” (avviata dalla Dda di Firenze, ndr).
L’atto, depositato dalla presidente del gruppo M5S Toscana Irene Galletti punta, tra le altre cose, a capire “come la Regione provvederà a tutelarsi in relazione al danno ambientale e sanitario e ai costi per il ripristino o la bonifica delle aree, nei confronti delle aziende o soggetti coinvolti, anche in merito di insolvibilità del debitore in caso di condanna”.
“Csai Spa, l’azienda pubblico-privata che gestisce rifiuti nella provincia di Arezzo – spiega Galletti - ha fatto sapere che nel corso di controlli annuali condotti nell’ambito del piano di sorveglianza della discarica di Podere Rota a Terranuova Bracciolini, ha rilevato la presenza di cromo e di cromo esavalente con valori anomali in rapporto all’assetto idrogeologico dell’area. Questi dati - a detta di Csai - incompatibili con le attività della discarica, hanno spinto l'azienda ad approfondire i controlli, individuando l’origine degli inquinanti in alcuni materiali utilizzati di recente per delle opere stradali sulla strada provinciale 7 di Piantravigne. Nell’ipotesi che potessero trattarsi di ceneri di conceria, i vertici Csai hanno ritenuto opportuno sporgere denuncia presso la Direzione Distrettuale Antimafia di Firenze”.
“Questo fatto - osserva ancora la capogruppo M5S - dimostra due cose: la prima è che i monitoraggi ambientali servono, bisogna quindi farne di più, anche preventivi; la seconda è che gli appalti in cui hanno operato le società coinvolte nell'inchiesta Keu - come più volte abbiamo sottolineato con atti in Aula e in Commissione - devono al più presto essere individuati e sottoposti a monitoraggio, perché le sostanze inquinanti presenti nei materiali Keu, attraverso il dilavamento prodotto dalle acque meteoriche, hanno il potenziale per inquinare rapidamente terreni e falde, anche in profondità, con un danno ambientale incalcolabile”.
“La maggioranza guidata dal Partito Democratico - attacca Galletti - in questi ultimi mesi ha bocciato diversi nostri atti nei quali chiedevamo maggiori risorse per i controlli ambientali, per il potenziamento di Arpat, e per il tracciamento e monitoraggio di tutti gli appalti in cui hanno operato le aziende coinvolte nell’inchiesta sulle concerie. A questo punto - conclude la pentastellata - visto che chi governa la Regione suggerimenti da noi non ne vuole, risponda almeno alla nostra interrogazione, spiegando ai toscani cosa è stato fatto in questi mesi per tutelare la salute dei cittadini e dell’ambiente e quando, finalmente, i responsabili provvederanno ad assumersi le proprie responsabilità politiche di fronte ad un'inchiesta che coinvolge le istituzioni più alte della Toscana e la criminalità organizzata”.
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