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Cultura venerdì 10 dicembre 2021 ore 13:02

Per la prima volta il Premio Melani a una donna

Il sindaco Valentina Vadi

La cerimonia domani sera alle 21 nella sala consiliare di palazzo D'Arnolfo. Il riconoscimento alla memoria dell’autrice belga Chantal Akerman



SAN GIOVANNI VALDARNO — Sarà l’autrice belga Chantal Akerman a ricevere quest’anno il “Premio Marco Melani”, organizzato dal Comune di San Giovanni Valdarno e Casa Masaccio, Centro per l’Arte Contemporanea. 

Giunto alla sua 15esima edizione e finanziato dalla Direzione generale Cinema e Audiovisivo del Ministero della Cultura, il prestigioso riconoscimento è stato istituito nel 2006 da Enrico Ghezzi in memoria, appunto, di Marco Melani (San Giovanni Valdarno, 12 aprile 1948 – Roma, 13 aprile 1996), figura di grande spessore intellettuale che ha svolto la sua attività nell’ambito del cinema e della televisione italiana. Ideatore e curatore di storiche trasmissioni televisive quali “Blob” e “Fuori Orario”, il suo lavoro ha attraversato i vari settori dell’arte cinematografica: da regista e sceneggiatore (“Le cinque stagioni” di Gianni Amico, “Il parolaio” con Roberto Benigni e “I cornigliesi” con Enrico Rava), organizzatore di rassegne e festival (da “Ladri di cinema”, che ha visto la partecipazione agli incontri da lui organizzati di registi quali Billy Wilder, Elia Kazan, Bernardo Bertolucci, al “Salso Film Festival”, dove ha scoperto e fatto conoscere Marco Tullio Giordana, Fiorella Infascelli, Amos Gitai, Kenneth Anger, Otar Iosseliani), critico cinematografico (ha collaborato con “L’Espresso”, “Movie”, “Il Manifesto”).

Per questo il “Premio Marco Melani” viene conferito ogni anno a quegli autori e quelle figure di livello nazionale e internazionale che, con la loro creatività, hanno dato spazio alla sperimentazione linguistica e formale in ambito cinematografico e audiovisivo, spesso prestando la loro voce agli strati più marginali della società.

Quest’anno, in occasione della sua 15esima edizione, il “Premio Marco Melani”, curato da Enrico Ghezzi e Rita Selvaggio, viene conferito alla memoria dell’autrice belga Chantal Akerman (Bruxelles, 6 giugno 1950 – Parigi, 5 ottobre 2015), la cui opera rispecchia fedelmente i principi di sperimentazione, innovazione linguistica, inclusione e attenzione verso l’emarginazione sociale su cui lo stesso premio si fonda. E’ una delle registe più importanti della sua generazione, figura di punta nel cinema europeo sperimentale a partire dagli anni Settanta, che ha dato un contributo fondamentale alla storia del cinema femminista. Chantal Akerman ha inoltre avuto un ruolo cruciale nella graduale ed emblematica dissoluzione tra lo spazio del cinema e quello dell’arte.

Il premio sarà consegnato domani, sabato 11 dicembre, alle 21, nella sala consiliare di Palazzo d’Arnolfo dal sindaco di San Giovanni Valdarno Valentina Vadi a Sylviane Akerman, sorella della regista, che nel 2017 ha fondato a Bruxelles la Fondation Chantal Akerman supportata da Royal Belgian Film Archives (Cinematek) in questa missione.

“La quindicesima edizione del Premio Marco Melani – dichiarano il sindaco di San Giovanni Valdarno Valentina Vadi e l’assessore alla cultura Fabio Franchi – si presenta come un’edizione particolarmente ricca dal punto di vista culturale. Da un lato, infatti, per la seconda volta consecutiva il premio beneficia di un importante finanziamento da parte della Direzione generale Cinema e Audiovisivo del Ministero della Cultura, a ulteriore conferma del prestigio e del rilievo assunti negli anni dal premio, un prestigio e un rilievo tali da averlo reso tra i principali premi cinematografici italiani. Dall’altro lato, rilevantissima la scelta dell’autrice a cui è stato deciso di assegnarlo in questa edizione. Per la prima volta il Premio Melani viene conferito ad una donna, Chantal Akerman, regista, sceneggiatrice e artista belga, e per la prima volta il Premio viene conferito ‘alla memoria’, essendo l’artista scomparsa nel 2015. 

Una scelta che intende premiare il lavoro di una delle più importanti registe della storia del cinema, nonché artista a tutto tondo, tra i principali esponenti del cinema sperimentale, il cui secondo lungometraggio, ‘Jeanne Dielman, 23, quai du Commerce, 1080 Bruxelles’, uscito nel 1975 e definito da subito dalla critica di tutto il mondo ‘il primo capolavoro al femminile della storia del cinema’, figura a tutt’oggi tra i più grandi trenta film di sempre. Un’autrice alla cui opera si sono dichiarati fortemente debitori registi prestigiosi quali Gus Van Sant e Todd Haynes. Una regista che una città come la nostra, che ha nel cinema una delle sue principali vocazioni culturali, non può assolutamente ignorare, e che celebreremo compiutamente anche come artista, con una mostra a lei dedicata in Casa Masaccio che sarà inaugurata a febbraio 2022".


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