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Attualità giovedì 21 ottobre 2021 ore 12:00

Il Comune investe 780.000 euro sul settore sociale

L'assessore Nadia Garuglieri e il sindaco Valentina Vadi
L'assessore Nadia Garuglieri e il sindaco Valentina Vadi

Welfare, attenzione concentrata in particolare sulle politiche per la famiglia: casa, anziani, minori e disabilità



SAN GIOVANNI — Oltre 780mila euro sono le risorse che il Comune di San Giovanni dedica al sociale con particolare attenzione alle famiglie sui temi: casa, minori e disabilità. Sono state presentate oggi le politiche di welfare messe in campo dall’Amministrazione nel territorio. L’assessore Nadia Garuglieri, con deleghe alle politiche sociali e al welfare, e il sindaco Valentina Vadi hanno spiegato nel dettaglio il quadro economico e i servizi offerti.

“Fin dal nostro insediamento – ha dichiarato il primo cittadino – abbiamo lavorato per riorganizzare al meglio le politiche di welfare nel nostro comune ponendo un’attenzione particolare alle persone anziane, a quelle in difficoltà, ai bambini e ai disabili. Credo che il lavoro fatto dall’assessorato e dai nostri uffici sia un lavoro importante nell’ottica di farsi carico del benessere e dei bisogni di tutti i componenti della comunità”.

Dei 787.225 euro assegnati al sociale, 331.770 sono i contributi a sostegno delle famiglie, 74.700 quelli a sostegno dei minori, 159.364 i servizi per l’assistenza domiciliare, 194.891 quelli per l’assistenza educativa e 26.500 i contributi per le politiche attive.

Dei contributi a sostegno delle famiglie fanno parte le rette per la casa di riposo, per la mensa e il trasporto scolastico, servizi per l’infanzia, le emergenze abitative, l’affitto delle case popolari, le rette per i minori e la mensa per gli anziani.

Per quanto riguarda il sostegno ai minori attualmente 5 utenti beneficiano di uno speciale sostegno economico (assistenza domiciliare indiretta) mentre 151 sono gli utenti, fra ragazzi in affido e famiglie con minori, che usufruiscono del contributo economico.

Aspetto importante rappresentano le prestazioni di assistenza domiciliare e assistenza educativa. Le prime rappresentano le prestazioni rese a domicilio per favorire la permanenza delle persone nel proprio ambiente, ad evitare il fenomeno dell’isolamento, dell’emarginazione sociale e del ricorso improprio all’istituzionalizzazione mettendo in atto interventi specifici di sostegno e di cura alla persona e all’ambiente mentre le prestazioni di assistenza educativa, sono interventi con personale qualificato a domicilio, nei luoghi comunitari, in forma individuale o in piccolo gruppo, sulla base del “progetto individuale di vita”. In questo momento usufruiscono dell’assistenza domiciliare ed educativa, complessivamente, 30 anziani, 38 disabili e 40 minori.

Grazie alle risorse provenienti dallo Stato o dalla Regione è possibile stanziare 25.000 euro per il bando Ait, associazione idrica italiana, come contributo sulle bollette dell’acqua, 105.000 euro per i contributi affitto e 204.080 euro come contributo alimentare.

“Quasi tutte le risorse del bilancio sociale sono destinate a finanziare prestazioni di ‘assistenza’ mentre risorse ‘libere’, cioè da poter investire in progetti di innovazione sociale, purtroppo non riusciamo a stanziarle” commenta l’assessore Nadia Garuglieri. “Solo 26.500 euro sono infatti previsti come risorse libere, appunto, per quelle che si definiscono politiche sociali attive. Per questo il nostro impegno è anche nella progettazione per intercettare risorse su bandi regionali e nazionali. E’ notizia di stamani che un nostro progetto sulla partecipazione sociale e la cittadinanza attiva è stato ammesso al sostegno regionale. Si chiama ‘scuola di cittadinanza e di comunità’ e avrà un finanziamento di 16.100 euro. Abbiamo inoltre altri tre progetti in sospeso sui quali stiamo aspettando l’esito delle valutazioni”.


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