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Sport mercoledì 15 gennaio 2020 ore 16:42

Annunciata a Rignano la “rivoluzione” del pedale

Brocci propone una rivoluzione nel ciclimo mondiale

Brocci espose al Green Park Café le sue proposte innovative per il ciclismo, le stesse che oggi sono presentate al presidente internazionale dell’Uci



RIGNANO SULL'ARNO — Era il 28 dicembre 2019 quando alcuni appassionati del ciclismo, incuranti del freddo e del periodo natalizio, incontrarono al Green Park Café di Rignano sull’Arno, il dottor Giancarlo Brocci, l’inventore dell’Eroica, la più famosa “ciclostorica” del mondo che ogni mese di ottobre richiama nelle strade bianche del Chianti e del Senese migliaia e migliaia di appassionati.

Di fronte agli appassionati valdarnesi, il medico di Gaiole non si limitò a raccontare della sua celebre invenzione, ma, a sorpresa, espose anche il suo “manifesto” per un nuovo ciclismo, in grado di riparare i guasti prodotti da alcuni addetti ai lavori, che hanno allontanato il ciclismo dalle folle di un tempo. “La tecnologia esasperata - è la tesi di Brocci - ha appiattito la classe e il talento, tolto poesia, imbalsamato le corse e reso tutto più prevedibile e noioso”.

Un ciclismo senz’anima, quello attuale, che oltre alle folle ha allontanato anche gli sponsor. Addirittura l’Italia di Coppi e Bartali, l’Italia di Gimondi e Pantani, da tempo non ha più una squadra professionistica in grado di partecipare alle gare del calendario World Tour.

Brocci, tra lo stupore dei presenti, illustrò le sue proposte rivoluzionarie per il nuovo ciclimo. Ovvero: nuovi percorsi, nuovi tracciati, banditi dalle competizioni computer e radioline, rifornimenti solo a terra e soprattutto divieto per i corridori di scendere sotto il 6% di grasso corporeo: “Per evitare di vedere, come succede oggi, atleti quasi denutriti, con mille esenzioni mediche per sindromi allergiche o asmatiche”.

Il ciclismo alternativo di Brocci dovrebbe essere in grado "di riproporre la fatica sana non appiattita dalla ipertecnologia” e con protagonisti Under 23 o giovani professionisti dotati di qualità morali accertate, anche in fatto di lotta al doping (come succedeva al Giro Bio, altra invenzione di Brocci) e forniti di un fisico atletico e soprattutto non anoressico “per dare un messaggio di salute e non di sofferenza”. Questo nuovo modello di ciclismo, nelle intenzioni di Brocci, dovrebbe appartenere ad un circuito parallelo rispetto a quello attuale, con gare da disputare in nazioni diverse da quelle che ospitano le gare World Tour “America latina o Sudafrica, ad esempio”.

La rivoluzione ciclistica annunciata a Rignano dall’inventore dell’Eroica, oggi finisce nella città di Aigle, in Svizzera, per essere depositata ufficialmente sui tavoli del ciclismo internazionale. Infatti Giancarlo Brocci incontra David Lappartient, presidente dell'Union Cycliste Internationale (organo mondiale di governo del ciclismo che ha competenza su qualsiasi specialità della disciplina con la bicicletta) proprio per illustrare le sue proposte innovative.


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