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Attualità giovedì 25 marzo 2021 ore 19:22

Ombretta, riparte da Figline “Il giallo Orlandi”

Ombretta Piccioli oggi è una bella donna che gestisce un bar a Figline Valdarno, ora meta di tanti giornalisti

Dopo la scomparsa della pellicola sul caso di Emanuela, nel bar di Piccioli arrivano i giornalisti per ascoltare i ricordi dell’attrice protagonista



FIGLINE E INCISA — È un mistero nel mistero: il film del 1984 sul caso di Emanuela Orlandi, ora non si trova più. La pellicola è sparita nel nulla, come sparì nel nulla, il 22 giugno del 1983, la quindicenne figlia di un dipendente del Vaticano,

Il film “Liberate Emanuala”, diretto dal regista Gianni Crea, aveva come protagonista un’attrice valdarnese: Ombretta Piccioli all’epoca era una bella ragazzina di 14 anni, l’età giusta e il volto adatto per interpretare Manuela Orlandi. Nella foto del primo ciak, pubblicata in quel periodo dal settimanale Oggi, la somiglianza di Ombretta con Emanuela è impressionante, anche per via di quella fascia nera che le cingeva la fronte.

La ragazza di Matassino in quel momento era sulla cresta dell’onda: nel 1982 aveva vinto il titolo di Miss Teenager, concorso di bellezza rivolto alle ragazze che hanno meno di diciotto anni. E il film sulla misteriosa scomparsa di Emanuela era destinato a far clamore. Forse troppo. Infatti la pellicola ebbe vita breve: prima fu tolta dalla circolazione per mezzo di un sequestro, poi è sparita per sempre.

Ombretta partecipò alla prima di quel film, molto affollata, accompagnata dalla mamma, che non la perdeva mai di vista. Il timore era che qualcuno le facesse fare la stessa fine di Emanuela Orlandi e di Mirella Gregori, anche lei coetanea di Emanuela, e anche lei sparita nel nulla.

Dopo quella insolita e per certi versi misteriosa esperienza cinematografica, la carriera di Ombretta continuò: prese parte ad alcune serie televisive, ma soprattutto divenne un volto amatissimo dei fotoromanzi della Lancio. Terminata la carriera di attrice si laureò a Roma, e poi decise di tornare in Valdarno, anche per stare accanto ai genitori. Adesso gestisce un bar a Figline Valdarno che, nell’insegna, richiama il suo nome di battesimo: l’Ombry Bar.

Ora che la questione del film scomparso è tornata di attualità, il bar di Ombretta è anche meta di giornalisti di testate nazionali che le chiedono notizie su quell’esperienza.

Entriamo anche noi. Anche se velato dalla mascherina Ombretta sfoggia un sorriso che tracima e finisce per illuminare anche i suoi occhi. Lo stesso sorriso di 37 anni fa, quando la intervistammo per “Il Foglio del Valdarno”. Lei si ricorda di tutto, anzi ci mostra la copertina di quel vecchio giornale locale che la definiva “la nuova stellina del cinema italiano”. Ma ora altri e più importanti giornali tornano ora ad occuparsi di Ombretta Piccioli. Ancora una volta il settimanale Oggi (già in edicola) torna a dedicarle un ampio servizio: “Caso Orlandi, parla l'attrice del film verità” recita l’occhiello. Ma Ombretta può raccontare solo alcuni aspetti del clima pesante che si respirava in quel periodo sul set: “È vero: il regista accennava ad un intrigo internazionale, ma lui ne parlava con mia madre. Io avevo solo 14 anni”.


© Riproduzione riservata


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