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Attualità lunedì 05 aprile 2021 ore 15:39

Carnevale Morto, “ferito” il carro dello straporto

Il carro dello "Straporto" trasformato per altri scopi

Il mezzo è stato oggetto di un’azione sconsiderata da parte di alcuni sconosciuti. Berti: “Hanno provato a trasformarlo in una sede di fumo e alcool”



REGGELLO — La denuncia è arrivata dallo storico ideatore e organizzatore del “Carnevale Morto” di Reggello. Stefano Berti ha raccontato come il caratteristico carro utilizzato alla fine del periodo carnascialesco per il surreale “straporto” del Carnevale, sia stato utilizzato da alcuni sconosciuti per ben altri scopi: “Hanno Provato a trasformarlo in sede di fumo e alcool” ha scritto l’organizzatore con un post ironico “La Compagnia del Carnevale Morto ‘ringrazia’ i giovani che si sono divertiti a distruggere il carro dello Straporto. Hanno Provato a trasformarlo in sede di fumo e alcool. Ci si poteva divertire partecipando alla sfilata non distruggendo il carro”.

“In ogni caso - precisa Berti - abbiamo avvisato le autorità competenti per evitare assembramenti”.

Da alcuni anni, grazie all’iniziativa di Stefano Berti, a Reggello è stata riproposta un’usanza locale, già rintracciata negli anni precedenti il primo conflitto mondiale: “Il Carnevale Morto” di Reggello recupera gran parte degli elementi presenti nella tradizione popolare italiana: il fuoco purificatore in cui si brucia simbolicamente il "Re del Carnevale". E poi il funerale, fintamente triste, gioioso e satirico. La musica che accompagna la parodia di un rito funebre. Lo spirito di beffa prevale sul finto lutto, esorcizzato dallo scherzo. Comunque sia, il periodo del disordine, il Carnevale, termina anche a Reggello con un atto di apparente follia che, paradossalmente, ristabilisce l'ordine costituito.

Lo “straporto” del Carnevale ormai giunto al termine dei suoi giorni ha delle similitudini con cerimonie che si svolgono in altri luogi. Ad esempio qualcosa di simile si svolge a a Montuorio al Vomano, in provincia di Teramo, nella Comunità montana del Gran Sasso. Anche a Borgosesia il mercoledì delle ceneri “Mercu scuròt” viene inscenato un corteo funebre. In Alto Adige il morto, ucciso dai cacciatori, è Wilder Mann (l'uomo selvatico). In varie zone del napoletano si celebra il funerale recitando una litania burlesca, ovviamente in dialetto: “Carn’val’ mij’, sì muort’ …”.


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