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Attualità venerdì 26 giugno 2020 ore 13:00

Uffici aperti un solo giorno: file e assembramenti

Fila davanti all'Agenzia delle Entrate di Montevarchi
Fila davanti all'Agenzia delle Entrate di Montevarchi

Lunghe code di prima mattina davanti al palazzo dell’Agenzia delle entrate. Il sindaco scrive all’ente: “Situazione irresponsabile”



MONTEVARCHI — C’è sempre gente davanti al portone del palazzo in piazza Garibaldi. Per forza, perché l’ufficio dell’Agenzia delle Entrate di Montevarchi è aperto al pubblico un solo giorno a settimana. Dopo la fine del momento più critico dell’emergenza Covid e l’inizio della Fase 2, la sede valdarnese dell’ente non ha ripreso il consueto orario di apertura: una scelta che sta creando qualche difficoltà agli utenti che hanno bisogno di rivolgersi direttamente all’agenzia di riferimento per l’intera vallata. Non solo, davanti all’ingresso in attesa del proprio turno, le persone attendono in coda creando assembramenti.

Sulla questione è intervenuto oggi il sindaco della cittadina che ha scritto all’ente perché ripristini gli orari in vigore prima della crisi sanitaria.

“Anche davanti alla sede della Agenzia delle Entrate continuano a verificarsi lunghe code in cui le persone tendono a non rispettare il distanziamento sociale” afferma Silvia Chiassai.

“Una condizione che, oltre a causare pericolosi assembramenti durante una fase di emergenza pandemica che non si è ancora conclusa, rappresenta un preoccupante disservizio e un disagio per un’attesa prolungata del proprio turno. Ho scritto alla Direzione Provinciale per chiedere urgentemente un intervento nei confronti di un’apertura del servizio che, soltanto una volta alla settimana, genera questi assembramenti già dalle 7 di mattina con la Polizia municipale costretta a disciplinare le file di utenti in attesa di entrare. Una situazione irresponsabile – sottolinea il primo cittadino - per la quale si richiede una riorganizzazione degli uffici con una riapertura in sicurezza e con fasce orarie più ampie, a garanzia di un accesso al servizio accettabile e senza esporre gli utenti ad inutili rischi per la salute pubblica”.


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