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Attualità giovedì 29 aprile 2021 ore 11:33

Donna di Levane salvata dalla truffa “Smishing”

I carabinieri hanno indentificato l’uomo che si è presentato quale operatore del servizio clienti del suo istituto di credito per il servizio on line



MONTEVARCHI — I Carabinieri in servizio alla Stazione di Levane hanno portato a compimento in tempi brevissimi un’indagine incentrata sulla manipolazione di servizi di home-banking. In particolareè stato identificato e deferito all’Autorità Giudiziaria un vero e proprio professionista dello “Smishing”. Dietro questa quasi impronunciabile parola inglese si cela un fenomeno criminale ormai dilagante. Si tratta, in sostanza, di una tecnica di frode che costituisce un’evoluzione del fenomeno del “Phishing”, diffuso già da diversi anni: mentre il primo era incentrato sull’inoltro di e-mail, contenenti il logo di un istituto di credito, con le quali alle ignare vittime veniva richiesto di fornire dati sensibili, oggi il sotterfugio più diffuso è quello di avanzare le medesime richieste fraudolente tramite l’invio di sms, che hanno dimostrato di essere più rapidi e “seducenti” nei confronti delle vittime (un sms, ad esempio, viene più facilmente letto ed aperto anche dalle persone anziane, anche quando sono sole, semplicemente estraendo dalla tasca il proprio cellulare). Le quali – in casi come questo – ricevono in link malevolo e vengono indotte ad aprirlo per collegarsi ai servizi online della banca. In realtà, ciò a cui accedono altro non è che un sito “parallelo”, una sorta di clone dell’istituto bancario, nel quale riversano le proprie informazioni più riservate, consegnandole di fatto ai truffatori seduti dall’altro lato dello schermo. Tale tecnica fraudolenta è stata denominata “Smishing”.

Nel caso in argomento, tutto è iniziato quando la vittima designata – una quarantenne originaria proprio della piccola frazione di Montevarchi – si è accorta che l’app per la gestione del servizio di home-banking, installata sul proprio smartphone, non funzionava più. Dopo pochi minuti dalla constatazione del malfunzionamento, la donna ha ricevuto una telefonata da un soggetto che si è presentato quale operatore del servizio clienti del suo istituto di credito. Il sedicente centralinista, raggirando la malcapitata con una parlantina convincente, col pretesto di voler risolvere il malfunzionamento tecnico è riuscito a carpirne la fiducia, e a convincerla che di lì a breve avrebbe ricevuto via sms le indicazioni per risolvere il malfunzionamento.

In particolare, il malfattore riusciva così a farsi consegnare, tramite l’inoltro di un link malevolo, le credenziali per la gestione del servizio di home-banking, utilizzate, nelle ore successive, per disporre un bonifico in proprio favore di ben 15.000 Euro.

La malcapitata, insospettitasi e resasi conto del raggiro, si è quindi rivolta ai Carabinieri della Stazione di Levane, i quali, partendo dalle informazioni fornite dalla vittima in sede di denuncia, sono riusciti a ricostruire il circuito truffaldino.

Nell’immediato, la donna, fortunatamente, è riuscita ad annullare in tempo il bonifico, scongiurando l’ingente danno economico. Le indagini sono proseguite e, dopo una serie di accurati accertamenti elettronici e bancari, gli investigatori dell’Arma dei Carabinieri sono infine riusciti a risalire all’identità del truffatore, un pregiudicato rumeno gravato da svariati precedenti specifici per questa modalità di truffa. L’uomo è stato denunciato in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Arezzo per tentata truffa aggravata.


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