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Attualità mercoledì 20 ottobre 2021 ore 13:45

Confindustria Toscana, Bigazzi nuovo presidente

Maurizio Bigazzi
Maurizio Bigazzi

L’imprenditore reggellese eletto all’unanimità alla guida dell'associazione, resterà in carica fino al 2025. Gli obiettivi del suo mandato



FIRENZE — Maurizio Bigazzi – imprenditore reggellese del settore alimentare - questa mattina a Firenze è stato eletto all’unanimità presidente di Confindustria Toscana dal consiglio di presidenza. Resterà in carica per il quadriennio 2021-2025.

Bigazzi - che è anche presidente di Confindustria Firenze - ha presentato oggi, insieme a tutto il Consiglio di presidenza, il programma di lavoro, “perché vogliamo comunicare l’unità di vedute e di intenti che sta alla base di questa elezione. Un’unità sostanziale e non formale”.

“Da oggi la voce di Confindustria Toscana non è quella di una sola persona, ma di una squadra, di un sistema coeso” ha spiegato il presidente di Confindustria Toscana. “Il momento è eccezionale. E noi abbiamo voluto rispondere nell’unico modo possibile: condividendo scelte, indirizzi e responsabilità. Oggi si deve lavorare con assoluta coerenza strategica e con azioni coordinate; lasciando indietro paletti, confini e gonfaloni, sia dentro Confindustria, sia fuori da Confindustria; fra noi, le istituzioni e le altre forze sociali”.

Il presidente di Confindustria Toscana Maurizio Bigazzi, insieme al presidente di Confindustria Toscana Nord Daniele Matteini; al presidente di Confindustria Toscana Sud Fabrizio Bernini, il presidente di Livorno Massa Carrara Piero Neri; alla presidente dell’Unione Industriale Pisana Alma Patrizia Pacini; al presidente di Ance Toscana Stefano Frangerini; al presidente della Piccola Industria Toscana Stefano Gabbrielli e al presidente dei Giovani Imprenditori della Toscana Stefano Luccisano, ha illustrato il programma di presidenza. Sette le proposte individuate “da mettere in cantiere subito”.

“Sono proposte concrete e di rapida attuazione – ha sottolineato Bigazzi -, che costituiscono l’ossatura di un nuovo Patto per lo sviluppo e la crescita della Toscana, che proponiamo alla Regione e a tutti i protagonisti dello sviluppo del territorio. E di cui sottolineiamo l’urgenza”.

Nello specifico le sette proposte prevedono: istituire una cabina di regia tra Regione, Enti Locali, parti sociali ed economiche sull’attuazione del PNRR in Toscana, per coordinare e per migliorare in modo condiviso la nostra capacità di intercettare i fondi gestiti a livello nazionale in una logica di complementarietà con i fondi per la nuova programmazione 2021-2027 (evitando sovrapposizioni).

Completare rapidamente gli strumenti per la nuova programmazione dei fondi strutturali 2021-2027, prevedendo risorse importanti per il sostegno degli investimenti delle imprese, oggi impegnate nelle transizioni produttive in corso.

Recuperare risorse regionali per anticipare alcune misure della programmazione dei fondi comunitari, con particolare riferimento ai progetti su ricerca e innovazione delle imprese.

Avviare un progetto di riorganizzazione della normativa regionale che disciplini l’attività delle imprese, partendo dalla riforma della legislazione in materia di incentivi alle imprese e da una analisi delle principali criticità delle norme regionali in tema ambientale.

Lavorare ad un piano regionale per l’economia circolare e la gestione dei rifiuti, che promuova risposte concrete anche per i rifiuti speciali delle imprese, sfruttando al massimo le possibili sinergie tra pubblico e privato; e promuovendo la realizzazione degli impianti necessari e tecnologicamente appropriati, sulla base delle indicazioni comunitarie in materia.

Rifare la legislazione urbanistica regionale, che ha denotato molte criticità fin dall’inizio, tanto da comportare la necessità di intervenire con ben 19 modifiche nel tempo. È indispensabile semplificarne la strumentazione, basata oggi su modelli ridondanti e ripetitivi che non sono in grado di seguire la continua evoluzione del tessuto urbano e le esigenze delle imprese.

Infine, la sicurezza sul lavoro deve diventare l’obbiettivo principale di imprese, parti sociali e Regione, con la messa a disposizione di strumenti che favoriscano la diffusione della cultura della sicurezza e l’adozione in azienda di misure tecniche e organizzative di prevenzione. “Per Confindustria Toscana – ha spiegato il Consiglio di presidenza - non è accettabile che si muoia sul lavoro; per questo ci impegneremo con le imprese per migliorare la cultura e la formazione per la sicurezza, da effettuarsi direttamente nelle aziende”.


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