Questo sito contribuisce alla audience di 
QUI quotidiano online.  
Percorso semplificato Aggiornato alle 09:15 METEO:MONTEVARCHI18°  QuiNews.net
Qui News valdarno, Cronaca, Sport, Notizie Locali valdarno
sabato 27 aprile 2024
Tutti i titoli:
corriere tv
Meloni: «Papa Francesco parteciperà a G7 a tavolo su intelligenza artificiale»

Attualità giovedì 27 maggio 2021 ore 12:24

Serristori, proclamato lo “stato di agitazione”

Manifestazione per il Serristori, sindaci e amministratori
Foto di: Paolo Ricci

Contestato il piano sull’Ospedale di Figline “Per agosto - settembre previsti soltanto 15 posti letto di degenza a medicina B”. Dura nota dei Cobas



FIGLINE INCISA — A poche ore dal comunicato dell’assessore regionale alla salute, Simone Bezzini, sul destino dell’ospedale di Figline, i vertici dell’AslToscana Centro hanno iniziato a rimodulare l’offerta sanitaria e assistenziale del Serristori “con una previsione allucinante di abbattimento di servizi e attività ambulatoriali e specialistiche accompagnata da una contestuale chiusura di interi reparti di medicina” commenta il sindacato di base del pubblico impiego.

Per i Cobas si tratta di “un fatto grave, di una scorrettezza inaudita, inaccettabile socialmente e sindacalmente. Una vergognosa e reiterata presa in giro in salsa Pd, che vede protagonisti i massimi vertici istituzionali di questo partito (Assessore Regionale, Sindaci, Giunte comunali e gruppi consiliari) ai danni del servizio sanitario pubblico del Valdarno Fiorentino, del diritto alla salute e degli indirizzi sanitari nazionali che proprio a fronte dell’emergenza pandemica avevano dichiarato di voler rafforzare tutti i presidi, ospedali e distretti che si occupano della presa in carico dell’utenza di riferimento territoriale”.

Nel documento sindacale firmato da Domenico Mangiola, Andrea Calò, Valentina Fontanelli e Lorenzo Sgherri (Cobas Usl Toscana Centro) “La Direzione Generale della USL Toscana Centro con la solita scusa di dover garantire il diritto alle ferie ai lavoratori perennemente sottorganico, non ha neppure atteso la solita kermesse mediatica con la quale presenta il piano di rimodulazione dell’offerta sanitaria nell’area interprovinciale e ha pensato bene di chiudere in anticipo proprio al Serristori, i reparti di Medicina A e C dal 7 giugno al 20 settembre 2021 con la soppressione di 37 posti letto e la contemporanea apertura di 15 posti letto di Chirurgia dal 7 giugno al 26 luglio 2021, a partire da quella data però la chirurgia e le sale operatorie saranno chiuse fino al 6 settembre 2021. In barba alle dichiarazioni di rilancio dell’ospedale da parte dell’assessore regionale alla sanità e al persistere di lunghissime liste di attesa chirurgiche, ortopediche, urologiche e/o di patologie dimenticate e trascurate durante la pandemia, a partire dal 26 luglio saranno disponibili in totale presso il presidio Serristori soltanto 15 posti letto di medicina b in tutto l’ospedale. Ma di quale diritto alla salute parlano questi signori? Questo terrificante piano di chiusura sarà accompagnato da una vera deportazione di massa di operatori sanitari dal Serristori all’Ospedale di Ponte a Niccheri, con nessuna sicurezza di un loro rientro visto le previsioni del piano aziendale che non contemperano un vero progetto di rilancio e di potenziamento del presidio finito il periodo estivo”.

Il sindacato di base chiama in causa i sindaci del Valdarno Fiorentino: “È possibile che il trio Mugnai, Giunti, Lorenzini non fossero a conoscenza di questa operazione maramaldesca, che prolunga i tanti disagi della popolazione del Valdarno fiorentino costretti ad estenuati via crucis presso altri presidi? Ed è possibile che il Direttore Generale della USL Toscana Centro Dr Morello pensasse che i Cobas potessero tacere, al pari di Cgil Cisl Uil, sulla mancata e preventiva informativa e confronto sindacale, sulla violazione dei diritti dei lavoratori, su questa ingiustificata deportazione, sulla soppressione di posti letto-attività-servizi e contemporanei posti di lavoro? Bezzini, Morello & soci hanno fatto male i loro conti”.

Alla fine del documento sindacale viene confermata “l’interlocuzione, iniziata nella giornata del 26 maggio, con la rete dei comitati, associazioni, gruppi consiliari a difesa dell’Ospedale Serristori, per il quale sarà in preparazione una nuova mobilitazione sociale” e intanto il sindacato Cobas Pubblico imiergo USL Toscana Centro “nell’esprimere la totale contrarietà alle scelte aziendali, alle ripetute violazioni delle relazioni sindacali” ha dichiarato lo stato di agitazione dei lavoratori dell’ospedale Serristori e dei Presidi sanitari territoriali, in vista di un appuntamento pubblico che si svolgerà nei prossimi giorni. All’azienda Usl Toscana Centro viene chiesta “la revoca dei provvedimenti di chiusura, per i quali ci aspettiamo una seria e autorevole presa di posizione di contrarietà dei Sindaci del Valdarno Fiorentino, che ricordiamo essere autorità sanitarie di riferimento in rappresentanza di tutti i cittadini e non degli interessi oscuri di un partito che agisce contro di essi”.


Se vuoi leggere le notizie principali della Toscana iscriviti alla Newsletter QUInews - ToscanaMedia. Arriva gratis tutti i giorni alle 20:00 direttamente nella tua casella di posta.
Basta cliccare QUI

Tag
Iscriviti alla newsletter QUInews ToscanaMedia ed ogni sera riceverai gratis le notizie principali del giorno