Attualità venerdì 24 febbraio 2017 ore 17:25
Il Comune parte civile nel processo sull'alluvione

La decisione è stata comunicata dalla sindaca Giulia Mugnai. L'esondazione del Ponterosso il 21 ottobre 2013 danneggiò 19 auto e 75 abitazioni
FIGLINE-INCISA — Quando il torrente Ponterosso e il fosso delle Granchie tracimarono furono devastate anche otto attività produttive oltre alle infrastrutture pubbliche come il cimitero.
La prima cittadina di Figline Incisa Giulia Mugnai si è così espressa sulla scelta adottata dal Comune: "La costituzione di parte civile del Comune è l'unica modalità che tutela l'interesse pubblico affinché gli eventuali danni riconosciuti dal processo non gravino sull'ente e quindi sui cittadini. La scelta tecnica di costituirsi parte civile nel processo è un passaggio obbligato che Comune e Città Metropolitana di Firenze hanno operato a garanzia di tutti i cittadini".
"Ferma restando la fiducia nella magistratura e ribadita la necessità da parte del Comune di tutelare l'interesse pubblico - ha aggiunto Mugnai - credo sia necessaria una riflessione politica sul ruolo del sindaco e sulle difficoltà quotidiane che si vivono nell'espletare il proprio mandato con impegno e onestà nei confronti della comunità che si amministra: mi interrogo su come, in assoluta buona fede e spesso con strumenti non efficaci, sindaci di tutta Italia di ieri e di oggi incorrano in situazioni del genere. A Riccardo Nocentini, quindi, va la mia piena solidarietà dal punto di vista umano e politico per la situazione delicata in cui si è venuto a trovare e che sono certa si risolverà nel migliore dei modi".
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