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Attualità venerdì 10 gennaio 2020 ore 11:50

Il Comune paga se porti via le ceneri del defunto

Ogni richiedente ha avuto il rimborso massimo previsto dal regolamento per il servizio mortuario che è stato adottato dall’Amministrazione comunale



FIGLINE INCISA — Ogni richiedente ha ricevuto un rimborso di 400 Euro. Questo è quanto emerge dal documento con il quale il Comune di Figline e Incisa ha determinato il rimborso spese per la cremazione dei defunti.

 La cifra rimborsata ai familiari che ne hanno fatto richiesta, rappresenta il massimo previsto dal regolamento per il servizio mortuario e dei cimiteri, che è stato adottato un paio di anni fa dall’Amministrazione comunale. 

Uno specifico comma del regolamento prevede che “Al fine di incentivare l'affidatario a non conservare le ceneri all'interno delle strutture cimiteriali comunali, la Giunta comunale può deliberare la concessione di un contributo alle spese di cremazione, nella misura da essa stabilita, a coloro che scelgono una destinazione alternativa”.

Una delibera della Giunta comunale ha poi stabilito che il contributo “sia concesso nella misura dell’ottanta per cento della spesa e comunque in misura non superiore a 400 Euro”.

Quale destinazione alternativa possono avere le ceneri dei propri cari? La legge disciplina sia i casi in cui le ceneri vengano conservate in casa oppure disperse. In questo caso occorre sapere che la dispersione delle ceneri è consentita, nel rispetto della volontà del defunto, unicamente in aree a ciò destinate all’interno dei cimiteri, oppure in natura o in aree private. La dispersione in aree private deve avvenire all’aperto e con il consenso dei proprietari, e non può comunque dare luogo ad attività aventi fini di lucro; la dispersione è in ogni caso vietata nei centri abitati. 

La dispersione in mare, nei laghi e nei fiumi è consentita nei tratti liberi da natanti e da manufatti. Per evitare fraintendimenti, il legislatore è intervenuto prevedendo espressamente che “non costituisce reato la dispersione delle ceneri di cadavere autorizzata dall’ufficiale dello stato civile sulla base di espressa volontà del defunto. La dispersione delle ceneri non autorizzata dall’ufficiale dello stato civile, o effettuata con modalità diverse rispetto a quanto indicato dal defunto, è punita con la reclusione da due mesi a un anno e con la multa da 2.582 a 12.911 euro”.

Invece per ottenere l’autorizzazione per tenere le ceneri del defunto in casa occorre presentare istanza scritta all’ufficiale dello stato civile del comune di decesso. Avere un’urna cineraria in casa comporta degli obblighi. La manomissione dei sigilli o la dispersione senza autorizzazione dell’ufficiale dello stato civile, infatti, può far incorrere in responsabilità penale. La corretta collocazione e tenuta dell’urna è soggetta a controlli della polizia municipale.


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