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Attualità venerdì 30 aprile 2021 ore 17:20

Bekaert spera sulla proroga, guardando a Piombino

Un incontro al Ministero dello sviluppo economico

Aggiornato il tavolo ministeriale, si punta a spostare il termine degli ammortizzatori sociali fino a giugno. La reazione di Mugnai e della Fiom Cgil



FIGLINE E INCISA — Giulia Mugnai, sindaca di Figline e Incisa, ha comunicato che il tavolo virtuale per la Bekaert allestito oggi dal MisE “è stato aggiornato, con la richiesta da parte della viceministra Todde all'azienda di proroga degli ammortizzatori sociali fino alla fine di giugno”.

“Il tavolo – ricorda la sindaca - dovrà riunirsi di nuovo a strettissimo giro per la risposta da parte di Bekaert in merito all'attivazione di ulteriori settimane di cassa Covid, che permetterebbero di spostare il termine dei licenziamenti attualmente fissato per il 4 maggio”.

“Nell'ulteriore tempo che resterebbe a disposizione – spiega Giulia Mugnai - il Ministero ha rappresentato di voler lavorare sull'ipotesi che legherebbe il nostro stabilimento alla progettualità su Piombino, verificando la sostenibilità del percorso della filiera dell'acciaio toscano”.

“Certamente la nostra richiesta al Ministero resta la stessa - chiarisce la prima cittadina di Figline Incisa - garantire la reindustrializzazione dello stabilimento e tutelare i 120 lavoratori ancora coinvolti nella vertenza. Perché il nostro territorio ha bisogno di occupazione, sviluppo, futuro”.

L'azienda si è presa tre giorni per valutare la risposta.
A proposito del risultato del tavolo ministeriale il sindacalista Daniele Calosi affermaCome Fiom Cgil rivendichiamo con orgoglio la correttezza di non aver siglato l'accordo sui licenziamenti del 24 febbraio scorso perché, come riportato dal Governo, l'utilizzo degli ammortizzatori sociali, come la cassa per Covid-19, non è mai legato ai licenziamenti.Noi siamo disponibili a firmare intese che prevedano strumenti utili alla reindustralizzazione del sito e al passaggio diretto, senza licenziamenti, dei lavoratori ancora in cassa integrazione. In caso contrario il soggetto che arriverà potrà scegliere se e chi assumere. E questo è inaccettabile. Al netto delle scelte di carattere politico istituzionale, la responsabilità principale in questa vicenda è dell'azienda che ha utilizzato ammortizzatori senza aver mai presentato, in 34 mesi, alcun piano di rilancio”.L’unico piano – ricorda Calosi - presentato al Governo, alle istituzioni locali e all'azienda che prevedeva il riassorbimento di tutti i lavoratori e la continuità della attività produttiva, è stato quello di Legacoop Toscana per conto della Cooperativa di lavoratori. Progetto che non è mai stato preso in considerazione dal tavolo nazionale e che ha portato allo scioglimento della Steelcoop Valdarno.Se a quasi tre anni dall'inizio della vertenza stiamo ancora cercando una soluzione, lo dobbiamo solo alla determinazione dei lavoratori, della Fiom e della Cgil, che hanno avuto da sempre chiaro che l'unico obiettivo da perseguire era la rinascita di quel sito e il lavoro per tutti.A questi lavoratori, che si ritrovano alla vigilia del 1°maggio senza alcuna prospettiva occupazionale, oltre al rispetto dovremmo dedicare un monumento”.

Per Silvia Spera della Cgil nazionale “Nel progetto industriale complessivo di Piombino si apre la possibilità di dare un futuro industriale nella filiera dell'acciaio all'azienda Bekaert. Questa opportunità va colta, lo si deve ai lavoratori coinvolti e a tutto il territorio. La multinazionale con un atto di responsabilità favorisca l'operazione di reindustrializzazione utilizzando tutti gli strumenti, in modo che possa esserci in continuità un progetto industriale che dia futuro”.

Per Elena Aiazzi della CGIL Firenze “Per il bene e il futuro dei lavoratori, dell'occupazione e del territorio è indispensabile che l'azienda e le Istituzioni con un atto di responsabilità individuino gli strumenti opportuni ad una risoluzione positiva della vertenza”.


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