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Attualità venerdì 09 luglio 2021 ore 12:30

Agenzie viaggi, Schincaglia confermato al vertice

Andrea Schincaglia
Andrea Schincaglia

Il valdarnese co-titolare della Reporter Live riconfermato presidente provinciale del settore per Confcommercio Arezzo. Le “mete” del suo mandato



VALDARNO — Andrea Schincaglia è stato rieletto per il secondo mandato consecutivo alla presidenza provinciale delle Agenzie Viaggi di Confcommercio Arezzo. La nomina è stata decisa all’unanimità dal nuovo consiglio direttivo, che si è insediato in questi giorni ed è composto dagli agenti Beatrice Gazzini, Fabrizio Labianca, Oletta Pagliai, Novella Pellegrini, Francesca Polvani. Si aggiungono poi Fabio Gosi e Antonella Pacetti, che lavoreranno a fianco di Schincaglia in qualità di vicepresidenti nel quinquennio 2021-2026.

Schincaglia, valdarnese, classe 1974, è contitolare dell’agenzia Reporter Live di San Giovanni Valdarno, da sempre viaggiatore per vocazione, lavora nel settore dal 2003. Attualmente siede anche nel consiglio direttivo regionale di Fiavet Toscana, la federazione aderente al sistema Confcommercio che rappresenta le agenzie di viaggi.

“Mi appresto a vivere un altro mandato alla guida di una categoria importante, insieme ad un bel gruppo di colleghi energici e propositivi – sottolinea – la crisi sanitaria continua a gravare sul nostro settore, ma ci ha fatto scoprire l’importanza dell’associazionismo nell’affrontare meglio i problemi comuni. Ancora non possiamo dirci fuori dalla pandemia, ma il turismo sta vivendo segnali positivi di ripresa. Anche gli aretini hanno ricominciato a viaggiare, per adesso preferiscono mete interne, meno percorsi itineranti e più destinazioni uniche dove poter soggiornare con tranquillità. I viaggi internazionali più lontani e complessi restano penalizzati dalle limitazioni imposte per motivi sanitari. Prevedibile però che nei prossimi mesi le destinazioni europee risalgano in quota”.

In ogni caso, che sia per scegliere un villaggio turistico al mare o per preparare un viaggio oltre oceano, rivolgersi ad un’agenzia continuerà a fare la differenza. “In un mondo sempre più aperto, dove la disintermediazione regna insieme ad abusivismo e improvvisazione, le agenzie di viaggio assicurano qualità, assistenza, professionalità. Mettendo al centro il fattore umano, sono le uniche che possono confezionare una vacanza su misura del cliente, scegliendo ciò che meglio collima con i suoi gusti e desideri. Per questo è importante che gli agenti di viaggio imparino ad utilizzare il web come uno strumento che ci aiuta ad avvicinare nuovi clienti. I consumatori, d’altra parte, devono stare sempre in guardia: alle offerte al ribasso che si trovano on line spesso corrisponde anche una qualità al ribasso”.

Tra gli obiettivi del presidente il potenziamento delle sessanta le agenzie di viaggio esistenti nella provincia di Arezzo. “Nel prossimo quinquennio vogliamo puntare sulla formazione, ma anche sulla promozione del nostro “mestiere”. Con l’aiuto delle amministrazioni comunali, contiamo di sferrare un attacco decisivo all’abusivismo. Ancora troppi si sentono legittimati ad organizzare viaggi senza averne né il titolo di legge né i requisiti minimi, come l’assicurazione obbligatoria a coprire eventuali danni. Non è un male solo per le nostre imprese, ma anche per la sicurezza dei consumatori, che non sono affatto tutelati”.

Per quanto riguarda le nuove frontiere del turismo “post Covid”, Schincaglia segnala alcuni cambiamenti in atto anche tra i viaggiatori aretini: “Oggi chi va in vacanza cerca luoghi all’insegna del benessere, lontani dalle mete più affollate, dove potersi ricaricare stando all’aria aperta, ed è anche disposto a pagare di più per avere ciò che davvero fa al caso suo. Cresce poi l’attenzione alla sostenibilità sociale e ambientale di una destinazione: sono lontani i tempi in cui si privilegiavano posti famosi e sfruttati dalle catene della ricettività internazionale, oggi si preferiscono realtà piccole, meglio se locali anche nella gestione. E, altro dato interessante, i flussi si stanno destagionalizzando sempre di più: lavoro permettendo, chi può va in ferie anche in bassa stagione, per motivi di costo ma soprattutto per evitare l’eccessivo affollamento. Infine, anche gli stranieri preferiscono restare in una sola destinazione, dalla quale muoversi eventualmente per escursioni giornaliere. Ed è probabile che, fino a che la pandemia non sarà completamente debellata – conclude Schincaglia -, le famiglie in particolare accantonino l’idea di un viaggio itinerante, con una struttura ricettiva diversa ogni sera, per fermarsi dove si sentono più sicure”.


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