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Imprese & Professioni lunedì 01 aprile 2019 ore 23:55

L’Arezzo e la sindrome da X factor: attenti alla classifica in vista dei play off

Sta per arrivare la parte della stagione dove i blackout sono assolutamente proibiti, per fortuna però l’Arezzo è ancora in gioco, anzi, è ora di capire se può ancora dire la sua



AREZZO — Al tempo dei talent show possedere l’X factor è certamente positivo, sull’accezione precisa non tutti sono d’accordo però: sarà l’avere molta fortuna? Sarà l’avere una marcia in più? Un mix di entrambi? Di sicuro non si tratta del fattore X che sta affliggendo la stagione dell’Arezzo, dove la X sta per il segno del pareggio in schedina che i toscani hanno già messo a referto ben 16 volte nell’arco di ormai quasi tutto il campionato di serie C girone A.

Siamo agli sgoccioli, il giorno A vede diverse partite da recuperare e una squadra, il Pro Piacenza, che è stata radiata da oltre due mesi (tutte coloro le squadre hanno avuto tre punti a tavolino nella giornata in cui avrebbero dovuto competere contro questa formazione). All’ Arezzo mancano ancora 4 partite e la classifica dice che il campionato fin qui disputato è stato di buon livello, ma a guardare la colonnina dei pareggi viene da pensare a tutte le occasioni mancate.

L’ultimo pareggio di Busto non ha fatto altro che allungare questa serie, nonostante non si possa dire che l’Arezzo abbia condotto una brutta partita. Gli aretini hanno giocato con intensità per tutto il primo tempo, la stessa intensità che ha portato il centrocampista Foglia a trasformarsi in spietato bomber pronto a insaccare il pallone vagante che sblocca il risultato e porta in vantaggio gli amaranto. Da quel punto in poi non sarebbe sbagliato parlare di dominio visto che in campo il Pro Patria era letteralmente sparito. Purtroppo nel gioco del calcio non è mai concesso staccare la spina prima del tempo, spesso e volentieri si viene puniti. Arriva così, il sesto 1 a 1 della stagione dopo quelli con Pontedera, Piacenza, Juventus u23, Novara e ancora Pro Patria all’andata. Tutti risultati subiti in rimonta, tutte segnature sulle quali si sarebbe potuta fare più attenzione.

Purtroppo sta per arrivare la parte della stagione dove i blackout sono assolutamente proibiti, per fortuna però l’Arezzo è ancora in gioco, anzi, è ora di capire se può ancora dire la sua. Stiamo ovviamente parlando dei playoff, una delle lotterie più complesse che si siano mai viste nella storia del calcio. Non è un’esagerazione, con le varie defezioni di questa stagione tra i campionati di B e C c’è stato bisogno di creare un regolamento in corsa, e questo è il risultato: per ognuno dei 3 gironi cominceranno a scontrarsi le classificate dal quinto a decimo posto. Le tre vincitrici si uniranno alla quarta classificata per comporre le semifinali del girone. Le due vincitrici più la terza qualificata si uniranno alle pari merito degli altri gironi, nove squadre alle quali si aggiungerà anche la vincitrice della Coppa Italia di categoria.

Da queste dieci squadre ne passeranno cinque che andranno a comporre l’ultimo step di questa ardua micro-competizione. Le cinque troveranno le tre seconde piazzate dei gironi, a questo punto le otto squadre rimaste si affronteranno in un ulteriore mini playoff che sancirà le due che insieme alle tre prime classificate faranno il salto di categoria. Inutile dire a chiusura di questa lunga spiegazione che arrivare più in alto in classifica è assolutamente indispensabile per pensare di avere più speranze sulla strada dei playoff.

Che possibilità ha l’Arezzo? Dovesse riuscire a migliorare l’attuale settimo posto in classifica sarebbero sicuramente significative. In calendario ci sono ancora 3 punti conquistati a tavolini e un turno di riposo, più l’Alessandria, la prima della classe Entella, Gozzano in casa e Pistoiese fuori. Anche i bookmakers (vedi qui le quote) non credono che questa sia una mission impossible, d’altronde il quarto posto è a 2 punti, il terzo a 4 distanze, messa così questo Arezzo che per una parte domina e per un’altra molla la presa potrebbe ritrovarsi in una posizione sorprendente rispetto alle prestazioni delle ultime 5 giornate. Ma il diktat è chiaro e sicuramente il mister Dal Canto lo starà già abbondantemente professando: questo è il momento di non mollare più nulla se si vuole dare speranza al sogno.   


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