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Attualità sabato 26 ottobre 2019 ore 23:22

Grande festa per la nuova sede degli sbandieratori

Foto di: Paolo Ricci

Esibizione e corteo nel centro di Figline. Taglio del nastro con padre Ermenegildo Zurlo, 91 anni, che fondò i Borghi e Sestieri Fiorentini 54 anni fa



FIGLINE INCISA —

Gli sbandieratori dei Borghi e Sestieri Fiorentini di solito vanno in giro per il mondo per accompagnare, con le loro esibizioni, i grandi eventi e le feste della tradizione. Questa volta lo spettacolo delle bandiere è servito per celebrare un evento interno al gruppo, che è nato a Figline 54 anni fa. Per la prima volta, nella loro lunga storia, gli sbandieratori valdarnesi hanno una sede, idonea e prestegiosa, tutta per loro. Locali che il Comune di Figline e Incisa ha messo a loro disposizione in piazza XXV Aprile, dove un tempo sorgeva l’antica Porta Aretina.

In via del tutto eccezionale le bandiere sono state lanciate nel cielo di Figline per festeggiare un giorno davvero speciale all’interno del gruppo. Non è mancata la funzione religiosa per ricordare quelli che non ci sono più, i cui nomi sono stati poi scanditi uno ad uno prima del taglio del nastro. Particolarmente suggestiva la sfilata per le strade del centro, che si è conclusa con una esibizione generale, allestita proprio in piazza XXV Aprile.

Alla cerimonia di inaugurazione ha partecipato anche padre Ermenegildo “Gildo” Zurlo, il religioso, allora insegnante di educazione fisica all’istituto Ficino, che fu l’ideatore e fondatore degli sbandieratori dei Borghi e Sestieri Fiorentini. Padre Zurlo, oggi novantunenne, venne soprannominato “Padre piombo” perché all’epoca inventò una tecnica particolare per piombare l’impugnatura delle bandiere, al fine di assicurare una maggiore stabilità alle aste durante i lanci e i volteggi. Insieme a “Gildo”, come lo chiamavano i ragazzi di allora, furono protagonista di quella fase pionieristica anche il professor Vittorio Dini e l’allora giovane studente Giuliano Mini. Dopo 54 anni, l’architetto Mini e padre Zurlo, hanno potuto, finalmente, tagliare insieme il nastro tricolore per inaugurare la sede degli sbandieratori.


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